Usa, arriva la prima multa per spazzatura spaziale

Il governo federale degli Stati Uniti ha multato per la prima volta una società per aver lasciato spazzatura spaziale nell’orbita attorno alla Terra. L’emittente televisiva Dish Network dovrà infatti pagare 150 mila dollari (poco più di 142 mila euro) per non aver smaltito correttamente un suo satellite, lanciato nel 2002 ma lasciato in disuso dopo 10 anni di attività. Il detrito, restando nella sua posizione attuale, rappresenta un potenziale rischio per gli altri veicoli con cui potrebbe entrare in collisione e mette in pericolo le missioni degli astronauti impegnati nelle passeggiate esterne. «Le operazioni satellitari aumentano costantemente e l’economia accelera», ha spiegato alla Bbc Loyaan Egal della Federal Communications Commission che ha emesso la multa negli Usa. «Dobbiamo assicurarci che ognuno rispetti i suoi impegni». Stando agli ultimi dati dell’Esa, in orbita ci sono circa 670 mila rottami di circa un centimetro, quasi 170 milioni superiori al millimetro.

Usa, i dettagli della multa per spazzatura spaziale e le previsioni per il futuro

Come hanno riportato Cnn e Bbc, Dish Network aveva lanciato in orbita nel 2002 il satellite EchoStar-7, un veicolo spaziale da utilizzare per la sua attività di trasmissione. È rimasto in orbita geostazionaria a circa 36 mila chilometri di altitudine dalla superficie terrestre, prestando servizio fino al 2012. L’emittente avrebbe dovuto a quel punto spostarlo circa 300 chilometri più in alto rispetto al suo campo operativo, in modo da raggiungere un cimitero spaziale dove non avrebbe potuto creare pericoli per le altre missioni. Dopo alcuni problemi per la fuoriuscita di carburante, non ha potuto completare il viaggio, percorrendo appena 122 chilometri prima di fermarsi definitivamente. Qui può entrare facilmente in collisione con la rete Starlink di SpaceX o la Stazione Spaziale Internazionale nonché con gli altri satelliti per telecomunicazioni.

Negli Usa è stata emessa la prima multa per spazzatura spaziale. Un'emittente tv non ha smaltito correttamente un satellite in disuso.
Una ricostruzione virtuale dell’orbita terrestre invasa dai detriti (Getty Images).

«Si tratta di un accordo rivoluzionario», ha proseguito Egal. «Conferma che la Fcc vuole avere un controllo forte sulla situazione e soprattutto la capacità di far rispettare le regole». La multa, come ha sottolineato la Bbc, non impatterà gravemente sulle casse dell’azienda, che nel 2022 ha fatturato entrate per 16,7 miliardi di dollari. Tuttavia, secondo la dottoressa Megan Argo dell’Università del Lancashire, potrebbe giocare un ruolo importante per altri operatori satellitari. «Spingerà sicuramente a prestare maggiore attenzione», ha sottolineato la docente di astrofisica. «Più cose abbiamo in orbita, maggiore è il rischio di impatto, creando un potenziale effetto domino incontrollabile».

Rottami, scaglie di vernice e liquido per motori: cosa c’è in orbita

Come ha ricordato la Nasa, dal primo lancio nel 1957 si stima che in orbita ci siano circa 10 mila satelliti, il cui 50 per cento ormai fuori uso. Bisogna poi aggiungere altri 29 mila oggetti con dimensione superiore ai 10 centimetri, tra cui detriti e frammenti di navicelle. Vi sono poi anche 670 mila rottami talmente piccoli da non superare il centimetro di grandezza, tra cui scaglie di vernice, residui di liquido refrigerante o di carburante per i razzi degli shuttle. Sebbene all’apparenza insignificante, la spazzatura spaziale costituisce un enorme pericolo per gli astronauti. «Una scheggia di vernice nella direzione sbagliata può provocare una catastrofe», ha detto Bill Nelson, capo dell’agenzia spaziale Usa. «Viaggiando a 28 mila chilometri orari, può uccidere un astronauta». Non meno grave l’impatto con un satellite: un detrito di 10 centimetri ne comporterebbe la totale distruzione, un frammento di un centimetro lo disabiliterebbe.

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