Finisce il Fabbri-gate: l’esperto di geopolitica non è laureato

«It’s over», ha esultato su X Riccardo Puglisi, professore all’Università di Pavia Seguito dal perentorio: «Una vittoria completa».

La confessione di Fabbri: «Per me è stato indispensabile collocarmi fuori dall’accademia»

Già perché dopo una crociata durata settimane per dimostrare che Dario Fabbri non era laureato alla fine l’ha avuta vinta. Ad autodenunciarsi, dopo un lungo silenzio, è stato il diretto interessato. Proprio il 3 ottobre, accidentalmente lo stesso giorno in cui va in onda un servizio delle Iene sulla Luiss (ateneo nel quale si secondo le bio online si è formato), l’esperto di geopolitica, protagonista delle maratone di Mentana sull’Ucraina, ex collaboratore di Limes e direttore della rivista Domino (edita sempre da Mentana) ha svuotato il sacco e si è confessato in una intervista al sito Dissipatio. «Ho studiato scienze politiche alla Luiss (vecchio ordinamento), ma ho abbandonato all’ultimo anno per concentrarmi soltanto sulla geopolitica, sulla struttura degli eventi anziché sulla sovrastruttura, e sulla storia degli altri popoli, dimensione essenziale di ogni ragionamento, che non trovai nel percorso universitario», spiega Fabbri. «Nei primi Anni 2000 tale approccio incrociato era più o meno ignoto e ho preferito approfondirlo autonomamente, da orgoglioso autodidatta, sebbene apprezzai alcuni corsi, come quello tenuto da Carlo Jean, con Germano Dottori, di cui fui allievo. Era necessario muovermi da solo per sviluppare un pensiero laterale». In soldoni: niente laurea e 1 a 0 per Puglisi. «Per me è stato indispensabile collocarmi fuori dall’accademia», spiega ancora Fabbri, «per sviluppare un pensiero diverso, estraneo alle relazioni internazionali e alla politologia. Ognuno segue il suo percorso, mi pare evidente».

Il curriculum: dal The International Herald Tribune a Limes 

A 23 anni ha cominciato a firmare analisi geopolitiche per The International Herald Tribune nella versione dedicata all’Italia (Italy Daily), curata dal Corriere della Sera. Poi cominciò a collaborare con Limes e con Caracciolo occupandosi di Usa e Medio Oriente. Nello stesso periodo iniziò a farsi conoscere sul canale YouTube. Nel 2017, continua Fabbri, è stato capo dell’analisi geopolitica di Macrogeo, «think tank geopolitico e finanziario, fondato da Caracciolo e Nouriel Roubini. Successivamente è nata la scuola di Limes, di cui sono stato vicedirettore, prima di condurre altrove il mio approccio, nel frattempo ribattezzato geopolitica umana». Poi il boom televisivo con le Maratone Mentana, la direzione di Domino e la collaborazione con Noos, il nuovo programma di Alberto Angela. La confessione tardiva però per molti commentatori è stata peggio del buco. Invece di ignorare la discutibile «magnifica ossessione» di Puglisi, come l’ha definita Enrico Mentana nella sua risposta al prof, Fabbri avrebbe potuto in totale trasparenza ammettere di non essere dottore né laureato alla Luiss, chiedendo al contempo la correzione delle sue biografie in Rete. Nonostante la laurea sia ancora nell’immaginario italiano più di un pezzo di carta, non è certo garanzia di preparazione. Come dimostrano i casi di Mentana, Piero Angela ed Enzo Biagi, solo per restare nel giornalismo.

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