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Stati Uniti, il sindacato degli attori vota a favore di uno sciopero nell’industria dei videogiochi
A Hollywood dopo cinque mesi è stato trovato l’accordo tra sceneggiatori e produttori sui termini del nuovo contratto triennale della categoria. Ma gli attori sono ancora sul piede di guerra: il sindacato Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) ha appena votato a favore di uno sciopero per tutelare coloro che lavorano nell’industria dei videogiochi.
Al sondaggio hanno partecipato oltre 34 mila membri del sindacato
Lo sciopero che ha messo in crisi cinema e tv è nato (anche) dalle preoccupazioni relative alla retribuzione e all’uso dell’intelligenza artificiale. Ma sono molti gli attori, impegnati nel doppiaggio dei videogiochi, che si trovano ad affrontare gli stessi problemi. Il sindacato SAG-AFTRA ha indetto così un sondaggio, a cui hanno partecipato oltre 34mila membri (pari al 27 per cento degli aventi diritto). Di essi, il 98,3 per cento si è detto a favore dello sciopero.
Lo sciopero potrebbe comportare ritardi nel lancio dei videogiochi
«È giunto il momento per queste aziende, che guadagnano miliardi di dollari e pagano profumatamente i loro amministratori delegati, di offrire ai nostri artisti un accordo che mantenga l’attività nei videogiochi come una carriera praticabile», ha detto Fran Drescher, presidente di SAG-AFTRA. Uno sciopero non creerebbe immediati problemi nel settore, considerate le tempistiche più lunghe necessarie a creare un videogioco. Tuttavia potrebbe comunque comportare ritardi e slittamenti nella tabella di marcia delle aziende, che sempre di più utilizzano attori e doppiatori per creare le scene delle proprie avventure. Nel 2016 si era già verificato uno sciopero nell’industria dei videogiochi: in quel caso attori e doppiatori si fermarono per oltre un anno, nella mobilitazione più lunga nella storia di SAG-AFTRA.