Africa: la crisi climatica forza le migrazioni di elefanti provocando una strage

La crisi climatica sta spingendo non solo le persone ma anche gli elefanti a migrazioni forzate oltre i confini dell’Africa meridionale, per vagare lungo grandi distanze, scontrandosi con le popolazioni locali alla disperata ricerca di acqua e cibo, mentre è in aumento il tasso di mortalità per lo stress provocato dal caldo. Nelle ultime settimane, elefanti dello Zimbabwe hanno attraversato le frontiere del Paese per entrare nel vicino Botswana, segnalano funzionari dell’Hwange National park, citati da The Guardian, anche se non è chiaro quanti siano stati colpiti dal caldo e dalla siccità, trovando la morte e vanificando gli sforzi di conservazione delle specie minacciate.

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Il tasso di mortalità rilevato

Uno studio ripreso dal quotidiano britannico rileva che Angola, Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe insieme ospitano la metà degli elefanti della savana africana del mondo. Fra i 228.000 elefanti stimati, il rapporto rileva un tasso di mortalità del 10,5 per cento. Lo studio ha coperto l’area transfrontaliera Kavango-Zambesi, una delle più grandi aree di conservazione della fauna selvatica del mondo di 520.000 km quadrati nei confini dei cinque stati. «Il rapporto sugli scheletri suggerisce un alto livello di mortalità che merita ulteriori indagini come potenziale segnale di allarme per la salute e la stabilità della popolazione di elefanti», segnala il rapporto.

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Zimbabwe: 60 cittadini uccisi

Nello Zimbabwe, tuttavia, fino a poco tempo fa la popolazione di elefanti era in crescita al punto da minacciare la biodiversità e portare a scontri con la popolazione locale, poiché gli animali violano gli habitat umani in cerca di acqua. Secondo il portavoce del governo Nick Mangwana, quest’anno 60 cittadini dello Zimbabwe sono stati uccisi dagli elefanti. Per il portavoce della Zimbabwe Parks and Wildlife Management Authority (Zimparks) Tinashe Farawo, citato dal Guardian, anche i bufali e «tutti i tipi di animali presenti nel parco nazionale di Hwange se ne stanno andando in gran numero».

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