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Scuola, il governo dà l’ok alla riforma degli istituti tecnici e del voto in condotta
Il disegno di legge con cui saranno riformati gli istituti tecnici e professionali e verrà reintrodotto il voto in condotta anche alle scuole medie ha ricevuto il via libera del governo. Ad annunciarlo è stata la premier Giorgia Meloni, che in Cdm ha elogiato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Il voto in condotta reintrodotto alle medie
Il comportamento degli studenti diventa centrale, nelle intenzioni del governo, per prevenire atti di violenza e bullismo. Il voto in condotta avrà maggiore importanza nella valutazione del singolo studente e sarà introdotto di nuovo alle scuole medie. Per gli alunni delle superiori, invece, sarà fondamentale perché inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Maturità. Con il 5 in condotta scatterà la bocciatura mentre il 6 genererà un debito scolastico in Educazione civica che dovrà essere recuperato a settembre, con un apposito esame. In caso di atti gravi scatterà la sospensione, che se di soli 2 giorni non comporterà l’allontanamento dalla scuola. Per sospensioni di più giorni, agli studenti sarà fatta svolgere in apposite strutture qualche attività di cittadinanza sociale.
Istituti tecnici e professionali con più formazione pratica
Cambieranno anche gli istituti tecnici e professionali, con l’obiettivo di garantire una maggiore formazione pratica. Il governo vuole sperimentare il modello definito 4+2, con percorsi di quattro anni a cui verrebbero aggiunto altri due di Its Academy. Potranno accedervi soltanto il 30 per cento di istituti lungo tutta la penisola. Per ampliare l’offerta didattica, nelle scuole si prevede l’ingresso di esperti dal mondo del lavoro.
Giorgia Meloni: «Riportiamo nelle scuole la cultura del rispetto»
Meloni ha commentato: «Con la riforma del voto di condotta e della sospensione riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È una svolta molto attesa dalla società italiana». E parlando della riforma dell’istruzione tecnico professionale ha aggiunto che è «molto attesa dalla scuola italiana, dall’opinione pubblica e dalle forze produttive. Si tratta di una riforma che rende competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale trasformandola in un percorso formativo di serie A e collegandola con il mondo del lavoro e dell’impresa. Offriamo così importanti opportunità lavorative ai nostri giovani e rendiamo più competitivo il nostro sistema produttivo».