Renzi e l’addio all’alleanza con Azione: «La partita col Terzo polo è finita, Calenda ha sbagliato»

Le pagelle ai ministri, la difesa per Guido Crosetto sul caso del generale Vannacci e, alla fine, la pietra tombale sul Terzo polo. Non che nelle scorse settimane Carlo Calenda, leader di Azione, avesse lasciato spiragli aperti. Ha parlato di tutto Matteo Renzi all’Hotel Principe di Piemonte, a Viareggio. Il presidente di Italia viva ha cominciato con Il Mostro, libro che presenta in tutta Italia ormai da un anno. Il tema principe sembrerebbe essere stato quello delle Europee: «Sono in modalità campagna elettorale per nove mesi mi sentirete parlare d’Europa e non di polemiche». L’occasione è stata ghiotta però per chiarire la storia ormai terminata con il Terzo polo. Renzi ha liquidato in poche parole il rapporto con Calenda: «Non vuole venire con noi alle Europee, abbiamo fatto tutto quello che potevamo, se decide di andare da solo gli mando un caro abbraccio». Poi la difesa di Crosetto, finito vittima del fuoco incrociato di sinistra e destra: «C’è un regolamento di conti tra due destre, una sovranista e una conservatrice: io sto con Crosetto, a lui vanno il mio affetto e la mia solidarietà». Non sono mancate le stoccate agli storici avversari, i due Enrico. Questa volta è stato il turno dell’ex presidente della regione Toscana, Enrico Rossi. E non dell’ex amico Enrico Letta. Riferendosi a Rossi, Renzi ha attaccato: «Diceva che con me si perde e ora fa il pensionato invece che il parlamentare».

Renzi pone la parola fine alla alleanza con Azione: «La partita col Terzo Polo è finita, Calenda ha sbagliato»
Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy nel governo Meloni.

Governo rimandato a settembre, Renzi: «Fitto tra i migliori, Urso incommentabile»

Le pagelle per il sono governo sono state impietose. Di Raffaele Fitto che aveva preceduto il suo intervento a Viareggio ha detto: «È uno dei migliori, figuratevi gli altri». Nel mirino però c’è un uomo di governo il cui operato è stato particolarmente indigesto al senatore di Italia Viva: Adolfo Urso. Ha parlato così di quanto fatto al ministero delle imprese e del made in Italy: «Alcuni ministri sono incredibili, incommentabili. Non farò nomi, Adolfo Urso. Per gli amici Urss». E poi ha incalzato il presidente della fondazione Farefuturo, colpevole di aver detto che il suo ministero «è contrastare le multinazionali: sei il ministro dell’Italia, non dell’Unione sovietica».

Renzi: «Meloni? Bella addormentata. Mancano 30 miliardi per la legge di bilancio»

Renzi non ha lesinato attacchi alla premier. Ha cominciato dal prossimo futuro: «Mancano 30 miliardi per fare la legge di bilancio». Poi ha ribattezzato la presidente del Consiglio come «la bella addormentata». E ha insistito con il paragone rispetto al suo predecessore, ricordando a più riprese come sia impari il confronto con Mario Draghi. Critiche infine a tutto il governo, che a suo dire ha usato dal giorno dell’insediamento argomenti di «distrazione di massa».

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