L’ascesa degli estremisti di Alternative für Deutschland spaventa Germania ed Europa

A ottobre del 2023 sono in programma le elezioni regionali in Baviera, tradizionale feudo della Csu, la sorella cristiano-sociale della Cdu (Unione Cristiano-Democratica), l’ex partito di Angela Merkel e oggi di Friedrich Merz, che a Monaco e dintorni lascia tradizionalmente spazio alla sua versione in Trachten (abbigliamento tradizionale bavarese). Mentre i conservatori a Berlino sono all’opposizione, nel Land meridionale il governatore Markus Söder non avrà certo problemi a difendere la sua poltrona, visto che secondo i sondaggi il partito si aggira poco sotto 40 per cento, dopo il tonfo dell’ultima tornata elettorale cinque anni fa quando perse 10 punti. Gli equilibri in Baviera non sono minati alle fondamenta, ma anche qui soffia il vento della AfD, l’Alternative für Deutschland, il partito della destra radicale che un po’ ovunque a livello nazionale sta sottraendo sempre più voti ai partiti tradizionali, a destra come a sinistra.

In autunno i primi test per capire dove AfD si può spingere

Lo stesso giorno, l’8 di ottobre, si vota anche in Assia, nell’ovest del Paese, e qui l’attesa è forse maggiore, dato che l’alleanza tra Cdu, prima formazione al Landtag, e Verdi non è proprio solidissima e soprattutto l’AfD lotta per diventare il secondo partito, alla soglia del 20 per cento, con i socialdemocratici della Spd. Uno scenario che ricalca quello dei numeri nazionali. Quelli autunnali sono insomma dei test per capire dove si potrà spingere il populismo estremista della AfD, in attesa di vedere quali saranno le performance del prossimo Superwahljahr, il 2024, anno elettorale in cui si voterà in Germania in tre grandi Länder, tutti all’est (Sassonia, Turingia e Brandeburgo) e soprattutto sono previste le elezioni europee, un appuntamento in cui i sovranisti tedeschi vogliono sfondare.

L'ascesa degli estremisti di Alternative fu?r Deutschland spaventa Germania ed Europa
Uno slogan di Alternative fu?r Deutschland sull’Europa “da ripensare” (Getty).

I sondaggi la danno al 23 per cento, mentre la Spd di Scholz è al 19…

Stando all’ultima ricerca di fine luglio, l’AfD raccoglierebbe sulla via di Bruxelles il 23 per cento, appena tre punti dietro punti dietro l’Unione (Cdu-Csu) di Merz-Söder, davanti alla Spd del cancelliere Olaf Scholz (19 per cento) e agli altri due partiti che formano la coalizione Arcobaleno, ossia Verdi (15 per cento) e Liberali (7). Al recente congresso di Magdeburgo il partito ha confermato le posizioni che definire euroscettiche è un eufemismo, tanto che a Bruxelles sono state recepite come una sorta di dichiarazione di guerra. L’Alternative für Deutschland, guidata ora dal duo Alice Weidel e Tino Chrupalla, è sempre stata una formazione anti-europea, sin dalla sua fondazione esattamente 10 anni fa: nel corso degli anni si è però ulteriormente radicalizzata, cavalcando i grandi problemi che l’Unione ha dovuto affrontare, non sempre brillantemente, dalle crisi economiche e migratorie per finire con la questione della guerra in Ucraina.

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Tino Chrupalla e Alice Weidel guidano il partito di destra radicale Alternative fu?r Deutschland (Getty).

Nei tre Länder orientali è pronta a diventare il primo partito

La marcia su Bruxelles nella primavera del 2024 potrebbe essere però solo l’antipasto, visto quello che potrebbe accadere in autunno alle elezioni nei tre Länder orientali: ovunque l’AfD ha la possibilità di diventare il primo partito, visto che al momento è in testa, intorno al 30 per cento, in tutte le regioni e la tendenza non sembra facile da contrastare. Le situazioni a livello regionale e quella nazionale non paiono dare spazio a possibili capovolgimenti di fronte che convincano i rispettivi elettorati a spostare le intenzioni di voto. Il partito della destra sovranista ed estremista prosegue nel raccogliere consenso, partendo proprio dall’immobilità degli altri e dalla loro incapacità di rispondere ai problemi, sempre crescenti, di buon parte della popolazione, sia all’est che all’ovest della Germania.

Senza toni più annacquati gli elettori centristi non si fideranno

Un fenomeno già visto in altri Paesi e che ha portato al governo la destra populista in varie occasioni. A livello regionale l’AfD punta forse con troppo ottimismo a raggiungere subito la maggioranza assoluta, per esempio in Turingia, ma è evidente che, come già sta avvenendo a piccoli passi a livello locale, la collaborazione con la Cdu è un’opzione che nei prossimi anni sarà sempre più reale, unita molto probabilmente all’annacquamento dei toni più radicali che comunque tengono lontane almeno per ora le fasce dell’elettorato centrista e moderato.

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