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Morto Sixto Rodriguez, la sua storia nel documentario Searching for Sugar Man
Addio al cantante folk Sixto Rodriguez, morto a 81 anni, la cui storia (insieme a quella di due fan) è stata al centro del documentario Searching for Sugar Man, presentato nel 2012 al Sundance Film Festival e vincitore del Premio Oscar l’anno successivo. Ritenuto un flop negli Stati Uniti, Rodriguez era diventato famoso soprattutto in Sudafrica, dove le canzoni a sfondo politico contro le ingiustizie dell’album Cold Fact furono sposate dal movimento anti-apartheid.
Flop in patria, cantautore cult dall’altra parte dell’oceano
Nato a Detroit il 10 luglio 1942 in una famiglia di modeste condizioni, Sixto Díaz Rodríguez ha lavorato come operaio per gran parte della sua esistenza, prima nell’automotive e poi nell’edilizia, cimentandosi però anche come artista folk, pubblicando due album in studio: Cold Fact (1970) e Coming from Reality (1971), vendendo tuttavia pochissime copie negli Stati Uniti. Per mezzo del passaparola e delle copie pirata su musicassetta, il primo disco aggirò la censura e diventò invece cult nel Sudafrica dell’apartheid, grazie ai testi impegnati. Tutto questo, però, all’insaputa dello stesso cantautore, che negli States aveva abbandonato nel frattempo ogni velleità musicale.
Il successo del documentario Searching for Sugar Man
Se il cantautore non sapeva niente, i suoi fan di lui avevano pochissime informazioni: oltre al nome (solo “Rodriguez”) riportato sulla copertina delle musicassette, era noto il solo fatto che fosse nato negli Stati Uniti. Tutto questo fino al 1997, quando degli ammiratori realizzarono un sito web (The Great Hunt Rodriguez) proprio per cercare sue notizie, in cui si imbatté poi la figlia: da lì nacque un piccolo tour in Sudafrica, per la gioia dei suoi fan. Nel 2012 il regista svedese Malik Bendjelloul realizzò il documentario Searching for Sugar Man, che ha appunto per tema lo sforzo dei due fan sudafricani di Rodriguez intenti a rintracciare il poco noto (e chissà forse deceduto) artista. Accolto positivamente fin dall’anteprima al Sundance Film Festival, la pellicola ha raccolto svariati premi in giro per il mondo, culminati nella vittoria dell’Oscar 2013 al miglior documentario.