Russia, Navalny condannato a 19 anni di reclusione

Il dissidente russo Alexey Navalny è stato condannato dal tribunale di Mosca a 19 anni di reclusione. Secondo i giudici sono fondate le accuse di «estremismo», considerato di chiara matrice politica. L’oppositore di Vladimir Putin sarà recluso in una colonia a regime speciale, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass. Attualmente Navalny è in carcere nella colonia penale della regione di Vladimir e sta scontando altre condanne per un totale di 11 anni. Il pubblico ministero a metà luglio aveva chiesto per il dissidente 20 anni di reclusione.

Condannato a 19 anni di reclusione Alexei Navalny
L’arrivo di Navalny davanti ai giudici del tribunale di Mosca (Getty).

Navalny giudicato colpevole di aver creato una “comunità estremista”

Da quanto risulta nel verdetto emesso dal tribunale, Navalny è ritenuto colpevole di aver creato una comunità estremista e di avervi partecipato. A questo si aggiunge anche l’aver organizzato le attività della stessa comunità, averla finanziata e aver pubblicato bandi pubblici con cui coinvolgere altri cittadini e soprattutto minorenni. Il pubblico ministero, oltre a presentare la richiesta di condanna a 20 anni di carcere, ha anche chiesto di aggiungere cinque nuove imputazioni. Tra queste anche la «riabilitazione del nazismo». Ma potrebbe arrivare anche un nuovo processo per «terrorismo». In questo caso Navalny rischierebbe anche l’ergastolo.

Condannato a 19 anni di reclusione Alexei Navalny
Alexey Navalny (Getty)

L’ultimo appello prima della sentenza: «Non fatevi intimidire»

L’oppositore del governo russo nelle ore che hanno preceduto la sentenza ha lanciato un ultimo appello. Il 47enne ha scritto: «Quando verrà annunciata la pena, per favore non manifestate solidarietà a me e ad altri prigionieri politici urlando: “Come ai tempi di Stalin”. È meglio se vi fermate a riflettere sul perché sia necessaria una pena esemplare colossale. Il suo scopo principale è intimidire. Voi, non me… Bisogna stordirvi, intimidirvi. La severità della sentenza punta a cancellare dalla vostra mente qualsiasi pensiero di resistenza. Quando verrà annunciata la sentenza, per favore, concentratevi su un solo pensiero, davvero importante: che cos’altro posso fare personalmente per resistere? Per impedire ai furfanti e ai ladri del Cremlino di distruggere il mio Paese e il mio futuro? Che cosa posso fare, soppesando e assumendomi tutti i rischi e tenendo conto di tutte le circostanze?».

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