Nordio si difende: «Sdegno quando mi hanno definito favoreggiatore della mafia»

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato durante il question time alla Camera degli attacchi subiti dopo le parole sull’eliminazione del concorso esterno. Ha parlato di «sconcerto e sdegno» per essere stato definito un «favoreggiatore della delinquenza mafiosa». Nordio ha anche fatto un passo indietro, rispondendo anche a Giorgia Meloni. La premier, impegnata a Palermo nella cerimonia ufficiale alla caserma Lungaro, nel giorno del ricordo dell’attentato al giudice Paolo Borsellino, ha dichiarato: «Le cose che si devono fare e si fanno, mentre del resto si può evitare di parlare. Nordio ha risposto a una domanda in tema di concorso esterno in associazione mafiosa, ma lui stesso ha detto subito che non era una cosa prevista nel programma di governo del centrodestra, e infatti non c’è e non c’è stato alcun provvedimento su questo».

Il ministro Nordio parla di «sdegno e sconcerto per essere stato definito un favoreggiatore della mafia»
Il ministro Carlo Nordio (Imagoeconomica).

Nordio: «Nessuna modifica al concorso esterno»

Carlo Nordio ha dichiarato: «Comprenderete il mio sconcerto e il mio sdegno quando qualcuno mi ha definito favoreggiatore della delinquenza mafiosa. Nel programma di riforme annunciato da questo governo non vi è traccia, ne avrebbe potuto esserci, di modifiche della disciplina del concorso esterno in associazione mafiosa. Non fa parte del programma governativo: non c’è, non esiste e non sarà fatto». E aggiunge: «Il problema è sorto a causa dell’incertezza applicativa del concorso esterno, tanto che la Cassazione a suo tempo ha cambiato indirizzo. Le voci per introdurre una norma tipica sono quasi universali nel mondo universitario e forense. La mia interpretazione è anche più severa di quella dei miei critici: perché anche chi non è organico alla mafia, se comunque ne agevola il compito, è mafioso a tutti gli effetti».

Il ministro: «Considerazioni mirate a eliminare incertezze»

«Le mie considerazioni sulla necessità di una normativa ad hoc sul concorso esterno», ha spiegato il ministro della Giustizia, «miravano di conseguenza ad eliminare incertezze future, costruendo uno strumento anche più efficace di quello attuale nella repressione delle associazioni criminose e di chi, in un modo nell’altro, vi fa parte». E infine ha dichiarato: «Non vi è alcun affievolimento nel contrasto alla criminalità organizzata, né potrebbe essere altrimenti, principalmente da parte di un ministro che vi ha dedicato, la parte più importante della propria funzione di magistrato. Ed è con questo sentimento di commossa rievocazione del collega Paolo e delle altre vittime della violenza stragista, che auspico che questa polemica sterile oggi si chiuda».

Il ministro Nordio parla di «sdegno e sconcerto per essere stato definito un favoreggiatore della mafia»
Carlo Nordio (Imagoeconomica).
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