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Ambiente e arte: tre opere da visitare a Trento, Roma e Napoli
«L’arte è per noi inseparabile dalla vita: diventa arte-azione e come tale è sola capace di forza profetica e divinatrice», scriveva nel 1919 in Democrazia futurista, Filippo Tommaso Marinetti. Lo storico dell’arte tedesco Konrad Fiedler andava oltre paragonando l’artista al «pensatore rivoluzionario che si oppone all’opinione dei contemporanei e annuncia una nuova verità». Può dunque l’arte prescindere dalla crisi climatica, una delle vere emergenze che stiamo vivendo? Lettera43 crede di no e per questo vi propone tre opere da visitare che ruotano attorno alla tutela del nostro habitat.
Cataste&Canzei, la poesia della montagna a Mezzano di Primiero
Ai piedi delle Pale di San Martino, a 90 chilometri da Trento, si trova Mezzano di Primiero, borgo che ha scommesso sulla creatività per valorizzare la montagna e le sue tradizioni. Le tipiche cataste di legna sono state trasformate in vere e proprie installazioni: sono ormai una trentina le sculture realizzate con i ciocchi, talvolta colorati, che ripropongono momenti e oggetti legati alla quotidianità contadina, come il telaio, la fisarmonica, i fiori, le pannocchie, la clessidra, le scene evocate dalle canzoni popolari. Le opere sono collocate nei fienili, accanto alle abitazioni, nei prati, lungo i vicoli, nella piazzetta. Al percorso di Cataste&Canzei, termine dialettale che descrive l’insieme di ceppi, si è appena aggiunto Benvedersi Gli autori Renzo Zugliani e Holz Primiero hanno realizzato una sorta di cornice che invita a farsi un selfie, promettendo di “benvedersi” quando la si ritroverà in un posto differente. Tutto rigorosamente in legno (www.mezzanoromantica.it).
L’itinerario Tellurica alla Gam di Roma
Gioca tutto sul confronto fra materiali e colori il percorso Tellurica, allestito alla Gam di Roma con opere site-specific. Se Pino Genovese utilizza legno di recupero, raccolto nel sottobosco o sulle spiagge, Alberto Timossi ricorre a Pvc rosso. I due artisti, che hanno in comune il gusto di creare all’aperto e su ampia scala, hanno progettato un itinerario verso l’interno del museo. All’ingresso è collocata Innesto, in cui si incrociano un elemento vermiglio e un ramo che tendono verso l’alto. Si arriva poi al corridoio delle sculture, con fotografie dal fondo rosso su cui si stagliano delle fronde, e quindi all’installazione del chiostro giardino, pensata per dialogare con l’ambiente cinquecentesco: partendo dalla convivenza fra materiale naturale e sintetico, l’opera lignea tondeggiante, con qualche colata carminio, si pone fra dimensione arcaica e contemporanea. (www.galleriaartemodernaroma.it Fino al 15 ottobre).
Massi erratici al Parco di Capodimonte, l’arte nel recupero
Mixa memoria e ambiente Massi erratici, il lavoro monumentale esposto dal 12 luglio alle Praterie di Porta Caccetta, al Parco Reale di Capodimonte (Napoli). L’installazione, a cui l’artista partenopea Marisa Albanese stava lavorando nel 2021 prima di morire, è una sorta di totem realizzato con pietre e resti dei bombardamenti subiti dalla città nel 1943, emersi all’interno del Bosco durante i lavori di restauro del giardino storico. Un’opera che è un inno al recupero, e dà nuova vita a elementi di scarto in piena sintonia con la natura e l’ambiente circostante. Fra le pietre, che disposte in orizzontale e in verticale formano una struttura dinamica e slanciata verso l’alto, spiccano due combattenti, una in marmo di Carrara e l’altra in marmo bardiglio (capodimonte.cultura.gov.it).