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Rainews24, scontro tra Cdr e Petrecca: il direttore accusato per le censure sul caso La Russa
I giornalisti di Rainews 24, attraverso un comunicato del Cdr, vanno all’attacco del direttore Paolo Petrecca. Secondo quanto dichiara Repubblica, alla base dello scontro ci sarebbero gli interventi netti del meloniano sugli articoli e i servizi di cronaca con protagonista Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa e accusato di violenza sessuale da una 22enne. Petrecca avrebbe eliminato dal servizio i riferimenti alle dichiarazioni della ministra Eugenia Roccella e a quelle di Filippo Facci, intervenuti in difesa del ragazzo. Tagli ritenuti inaccettabili dalla redazione.
Il sindacato: «Testo stravolto, inaccettabile»
Nella nota del Cdr, si legge che l’autrice del pezzo «ha deciso di ritirare la firma» perché «il testo è stato stravolto rispetto alla versione da lei scritta (dal testo sono stati eliminati ampi stralci di quanto accaduto)». E l’organismo sindacale interno prosegue: «Secondo quanto riferito dalla line alla collega, le modifiche, che consistevano nel togliere i riferimenti alle polemiche, sarebbero state richieste dal direttore con la motivazione che non si trattava “di una notizia”. Posizione ovviamente inaccettabile». Il Cdr spiega di aver chiesto a Petrecca chiarimenti «ma il direttore ha preferito scrivere alla collega e non rispondere al Cdr, manifestando, ancora una volta, il disprezzo per le regole sindacali».
Il Cdr parla di ospiti sbilanciati nelle trasmissioni
La nota del Cdr prosegue con un’altra segnalazione, che riguarda «l’assoluto sbilanciamento degli ospiti in diverse trasmissioni». Il sindacato nel documento scrive: «Clamoroso il caso della rassegna stampa di sabato sera (la registrazione è a disposizione di tutti) nel corso della quale lo stesso conduttore ha espressamente preso posizione sullo scontro governo-magistratura». Il riferimento è a una frase pronunciata da uno dei giornalisti: «È bastato che il guardasigilli Nordio annunciasse i capisaldi della riforma che sono scoppiate due nuove vicende: quella di Delmastro e quella di Santanchè. Sottotraccia, anche il caso che riguarda il figlio del presidente del Senato».
