Difende La Russa e Santanchè, contestata la ministra Roccella

Intervenuta alla manifestazione “Il libro possibile” a Polignano a mare, dove ha presentato Una famiglia radicale, Eugenia Roccella è stata contestata dal pubblico per aver preso le parti di Ignazio La Russa, finito nella bufera per aver difeso il figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale. «Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato. Posso dire che è colui che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne», ha detto Roccella rispondendo a un giornalista. Da qui i fischi e i “buuu” del pubblico, poi alcuni dei contestatori hanno anche lasciato i loro posti.

Difende Ignazio La Russa e Daniela Santanchè, a Polignano contestata la ministra della Famiglia Eugenia Roccella.
Ignazio La Russa con il figlio Leonardo Apache (Imagoeconomica).

Santanchè come Tortora: altri fischi per la ministra della Famiglia

L’esponente del governo Meloni ha inoltre parlato del caso di Daniela Santanchè, indagata dalla procura di Milano in merito alla gestione delle sue aziende Visibilia e Ki Group. E nel farlo ha citato Enzo Tortora, «come anche tutti i politici che si sono dimessi e poi sono risultati assolutamente innocenti». I loro processi, ha detto la ministra della Famiglia, «sono finiti nel nulla e nessuno ha restituito a queste persone la reputazione», mentre «i magistrati che hanno accusato Enzo Tortora hanno fatto carriera e nessuno gli ha chiesto di rendere conto degli errori commessi». Infine: «Credo da garantista che non ci sia alcun bisogno di dimettersi». A questo punto sono arrivate nuove contestazioni.

Difende Ignazio La Russa e Daniela Santanchè, a Polignano contestata la ministra della Famiglia Eugenia Roccella.
Daniela Santanchè durante l’informativa in Senato (Imagoeconomica).

«Le donne di sinistra si chiedano come mai sia una di destra la prima a guidare il Paese»

A margine, Roccella ha commentato il dissenso espresso dai presenti. «I motivi per cui sono stata contestata non sono legati alle battaglie di oggi, perché questo governo non ha toccato nessuna legge che riguardi per esempio il mondo Lgbtq+ o tantomeno l’aborto», ha detto la ministra. «Ci contestano solo perché non si accetta l’idea che in democrazia possa vincere la destra», che per l’opinione pubblica «deve essere dipinta come sgradevole, bigotta, cattiva». E poi: «Le donne di sinistra si chiedano però come mai sia una donna di destra ad essere la prima donna a guidare il Paese».

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