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Santanchè al Senato: «Mai ricevuto avvisi di garanzia. Contro di me campagna d’odio»
«Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio». La ministra del Turismo Daniela Santanché è intervenuta al Senato per l’informativa sul caso della presunta mala gestione delle società Visibilia e Ki Group. Ad accompagnarla anche Matteo Salvini, che siede al suo fianco. Dall’altra parte la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, e altri nove ministri, con alcuni sottosegretari. Il governo sostiene Santanchè, che attacca: «Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo». La ministra ha concluso anche affermando di essere «una persona felice. Non odio il mondo, quando mi guardo allo specchio mi piace quell’immagine che vedo riflessa».
Santanchè: "Sono felice perché quando mi guardo allo specchio mi piaccio" pic.twitter.com/NfQyWmfC7R
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) July 5, 2023
Santanchè parla di «imboscata contro il governo»
La ministra inizia l’informativa dichiarando: «Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi». Poi parla di «una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti», portata avanti dalla stampa. «Il Domani», dichiara, «pubblica cose senza citare le fonti. Delle due l’una: o questo giornale mente sapendo di mentire oppure sceglie questo giorno, quello del mio intervento per una classica imboscata per colpire un ministro del governo contro cui si scaglia ogni giorno». E poco dopo Daniela Santanchè rincara la dose, parlando di «pratiche sporche e schifose», che proverrebbero nei suoi confronti dalla stampa.
La ministra: «Per 30 anni mai nessuna accusa»
Santanchè si difende: «Faccio impresa da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali, sono fiera di aver dato lavoro a tante persone. Ho investito nella pubblicità nell’intrattenimento e poi nell’editoria. Ho potuto scrivere pagine di successo. Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario». La ministra sul punto insiste: «Per 30 anni dal mio gruppo nessuno mi ha mai accusato di nulla. Oggi i miei collaboratori sapranno portare avanti la società, essendo io socia di minoranza. Non ho avuto mai favoritismi e mai li ho cercati».
Santanchè su Ki Group: «Nessun compenso stratosferico»
La ministra poi parla delle aziende e di Ki Group: «Nel 2010 il gruppo del settore biologico (di cui si parla) è stato preso non da me ma dal padre di mio figlio con cui non avevo più alcun legame e comunque con il suo intervento i lavoratori hanno avuto 12 mesi di retribuzione. Dalla Ki Group ho ricevuto nel triennio 2019-2021 27mila euro lordi, una media di 9mila euro l’anno. Non si tratta di compensi stratosferici». E poi passa al Tfr da corrispondere ai lavori della società: «Era corrispondere nel 2023. Ho chiesto informazione e posso dire che tutti verranno soddisfatti nei loro diritti di credito». Sul risanamento delle quattro società Visibilia, invece, Santanché dichiara: «Ho messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso e sfido chiunque a indicarmi un numero cospicuo di persone che impegnano tutto il patrimonio per salvare le aziende».
«Le critiche più feroci da chi prenota nei miei locali»
Infine spazio anche per qualche frecciata extra politica: «Cosa resta alla fine? Note di colore sul mio abbigliamento, per le case, per le mie amicizie, per i nomignoli che mi sono stati dati. Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare a una di scorta. Io non ho nessuna multa da pagare». Poi l’originale stoccata ai detrattori: «Mi fa sorridere che le critiche più feroci vengono da molti che in privato hanno tutto un altro atteggiamento nei miei confronti. A volte fa anche piacere prenotare nei locali di intrattenimento che io ho fondato. Ma io sono felice di farlo. E mi fermo qui per carità di patria…».