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Bianca Berlinguer si è dimessa: lascia la Rai e va a Mediaset
Adesso è ufficiale: Bianca Berlinguer lascia la Rai per Mediaset. La notizia era nell’aria ma le dimissioni sono state rassegnate oggi, 3 luglio, alla vigilia della presentazione dei nuovi palinsesti di Mediaset, in programma martedì 4. La decisione che l’ad Roberto Sergio attendeva è quindi arrivata. L’amministratore delegato aveva dichiarato: «La trasmissione Cartabianca, al momento, non è presente in palinsesto. Rispettosamente siamo in attesa di conoscere da Bianca Berlinguer la sua decisione sul proseguimento nella conduzione del talk politico». Ora non ci sono più dubbi: la giornalista saluta e, valigie in mano, viaggia verso la concorrenza. Si tratta del terzo addio di alto profilo, dopo quelli di Fabio Fazio e Lucia Annunziata.
Berlinguer accetta un contratto triennale
Secondo quanto rivela Corriere della Sera, Bianca Berlinguer firmerà un contratto della durata di tre anni. Il compenso sarebbe più alto rispetto al limite massimo imposto dalla Rai di 240 mila euro. In Mediaset si parla di un programma serale, forse il martedì, o di una striscia quotidiana. La tv di Stato, d’altra parte, ne esce sconfitta, soprattutto se si pensa alle parole dello stesso Sergio: «Per noi Bianca Berlinguer rappresenta una colonna della nostra azienda e speriamo che la sua decisione, sofferta, possa vedere Cartabianca alla ripresa della stagione televisiva su Rai3». La controfferta, rifiutata, prevedeva soltanto un budget maggiore per gli ospiti.
Approvata la bozza del contratto di servizio
E in attesa dei palinsesti Rai, che saranno presentati venerdì 7 luglio a Napoli, il Cda ha dato il via libera alla bozza del contratto di servizio senza inserire alcun richiamo al giornalismo d’inchiesta, nonostante le polemiche in quota Pd e M5s. A muovere le critiche a fine giugno sono stati i consiglieri Riccardo Laganà e Francesca Bria, rispettivamente in quota Indipendenti e Partito democratico. Alla votazione il primo ha espresso il suo no, la seconda si è invece astenuta: «La mia posizione resta critica. La mia astensione è legata all’auspicio che in commissione di Vigilanza, dove ora la bozza sarà esaminata, si facciano le debite modifiche».