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Scontri e caos in Francia: cosa è successo
Non si placano le proteste in Francia a seguito della morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre. Continua la rivolta delle banlieue, con scontri ovunque: sono saliti a 667 i fermati in tutto il Paese, mentre sono 249 gli agenti feriti. Incendiate auto, rifiuti e alcuni edifici. Sospesa la rete tranviaria in diverse zone: Emmanuel Macron ha fatto rientro a Parigi e ora l’opzione di instaurare lo stato d’emergenza in Francia per la rivolta delle banlieue non è più esclusa.
La morte di Nahel, colpito da un agente della polizia durante un controllo
Le proteste sono nate dall’uccisione di Nahel, avvenuta il 27 giugno a Nanterre, Comune situato nella banlieue nord-ovest di Parigi. Il 17enne stava guidando una Mercedes AMG, sulla quale si trovavano altre due persone. Quando la polizia nel corso di un controllo ha intimato l’alt, dapprima il giovane si sarebbe rifiutato di fermarsi, rimanendo però bloccato nel traffico. A quel punto gli agenti si sono riavvicinati, puntando le armi contro il guidatore: quando Nahel ha rimesso in moto l’auto, uno dei poliziotti gli ha sparato da distanza ravvicinata. Inizialmente la polizia ha dichiarato di aver agito per legittima difesa, in quanto il ragazzo avrebbe tentato di investirli. Un video, girato da un passante e diffuso sui social, mostra però tutt’altro.
Thread – Mort de Nahel |
Pourquoi il y a des #emeutes ?
Le 27 juin, on voit dans cette vidéo, un homme habillé en policier tiré sur un jeune de 17 ans, Naël, cet homme serait-ce Mélenchon, David Guiraud ? L'enquête ne l'a pas démontré. Il s'agirait bien d'un policier. pic.twitter.com/ti2ZuNsD8h— JLMTV-INFOS (@JLMTV_INFOS) June 30, 2023
Le proteste scoppiate a Nanterre si sono allargate all’intero Paese
Gli scontri a Nanterre sono iniziati subito dopo la notizia della morte di Nahel. La folla ha dato fuoco a bidoni della spazzatura e a delle automobili parcheggiate, mentre i reparti di emergenza sono stati bersaglio di alcuni petardi. Durante i disordini, sono state erette delle barricate tra i palazzi, che hanno ostacolato le operazioni dei vigili del fuoco. La protesta si è successivamente allargata a tutto il Paese: per fronteggiarle sono stati schierati 40 mila agenti, di cui 5 mila solo a Parigi. Nella capitale fermi tram e metropolitana, a Lione è entrato in azione un elicottero dei reparti speciali antisommossa, a Marsiglia evacuato il porto vecchio dopo che una manifestazione pacifica è degenerata in violenze.

Non solo scontri con la polizia: saccheggi in corso in tutta la Francia
Auto e rifiuti incendiati, autobus presi a sassate, sospesa la rete tranviaria in diverse zone. Insieme agli scontri con la polizia, sono arrivati anche i saccheggi in diversi negozi. A Parigi un centinaio di persone con il volto coperto da passamontagna hanno fatto razzia nei negozi del centro commerciale di Les Halles, nel cuore della capitale. Ma è qualcosa che sta accadendo in tutta la Francia: nel “mirino” dei manifestanti soprattutto store di abbigliamento ed elettronica.

Macron è rientrato a Parigi: potrebbe proclamare lo stato di emergenza
Emmanuel Macron ha lasciato il Consiglio europeo di Bruxelles per fare rientro a Parigi, dove presiederà una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale, convocata dopo la terza notte di violenze: verrà deciso se
proclamare o meno lo stato di emergenza. La premier Elisabeth Borne ha riferito che, «per ripristinare l’ordine repubblicano», sul tavolo ci sono «tutte le ipotesi».
NOW
Clashes in Lille continue even at 5 am.#Nanterre #France #Banlieues #Paris #emeutes #Nahel #nael #Marseille pic.twitter.com/uFffIIyWfB
— Eren ?
(@Eren50855570) June 30, 2023
L’agente, sospettato di omicidio colposo, ha chiesto perdono alla famiglia di Nahel
L’agente che ha ucciso Nahel è stato preso in custodia perché sospettato di omicidio colposo. Il poliziotto, ha fatto sapere il suo avvocato, ha chiesto perdono alla famiglia di Nahel: «Non si alza dal letto per uccidere le persone, non voleva uccidere». Il legale della famiglia di Nahel ha invece annunciato che depositerà tre denunce: una contro chi ha sparato per omicidio volontario, una per complicità contro il collega presente, e una per falsificazione di dichiarazione pubblica contro i poliziotti che «hanno affermato che il giovane aveva tentato di colpirli, cosa formalmente smentita dal video».

L’Onu chiede alla Francia di affrontare il razzismo delle forze dell’ordine
La morte di Nahel M. ha portato anche a una più ampia discussione sulla violenza e sul razzismo della polizia transalpina, che nel 2022 ha ucciso 13 persone durante dei controlli stradali. Nel 2023 è stato il secondo episodio di questo tipo. L’Onu ha chiesto alla Francia di «affrontare seriamente i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine». Lo ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.