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Auto esplosa in tangenziale: morto anche il tirocinante Fulvio Filace
Non ce l’ha fatta Fulvio Filace, il giovane studente universitario rimasto gravemente ferito nell’esplosione della Volkswagen Polo, prototipo diesel-elettrico, avvenuta il 23 giugno scorso sulla tangenziale di Napoli. Il venticinquenne, giunto quasi al termine del suo percorso come tirocinante, si trovava in auto con Maria Vittoria Prati, la ricercatrice del CNR deceduta il giorno dopo l’incidente per le gravi ustioni riportate sul 90 per cento del corpo. Il giovane era ricoverato al Centro Grandi Ustionati del Cardarelli di Napoli dove era stato sottoposto a un secondo intervento chirurgico. Ad aggravare il quadro sarebbe stato uno scompenso respiratorio sopraggiunto nella notte, che avrebbe contribuito a causarne la morte.
Fulvio Filace, la speranza di salvarlo e il peggioramento improvviso
Lo studente 25enne, laureando alla Magistrale di Ingegneria Meccanica che aveva il sogno di lavorare in Ferrari, era stato sottoposto a due interventi chirurgici che avevano riacceso le speranze dei familiari. Anche la prima tac, effettuata poche ore dopo l’incidente, non aveva evidenziato lesioni significative agli organi interni e le condizioni erano apparse stabili. Proprio nella giornata di ieri, mercoledì 28 giugno, Fulvio era stato sottoposto alla seconda operazione di rimozione dei tessuti danneggiati. Nella notte, il peggioramento improvviso prima del decesso. Nel gruppo pubblico il CNR di tutti, il post di cordoglio sui social: «Purtroppo ci ha lasciato anche Fulvio Filace, il tesista coinvolto nel tragico incidente dove ha perso la vita anche Mavi Prati. Un caloroso abbraccio alla famiglia, alle famiglie».
La vettura prototipo del CNR e l’incidente sulla Tangenziale
Nell’auto su cui viaggiavano Fulvio Filace e Maria Vittoria Prati, era stato installato un kit elaborato da ricercatori dell’Università di Salerno composto da due motori elettrici montati nella parte posteriori. La violenta esplosione è stata immediata. Proseguono le indagini per conoscere le cause che hanno portato alla deflagrazione. Resta ancora da chiarire la natura del contenuto all’interno delle bombole rinvenute nell’abitacolo, anche se Filace, durante le prime operazioni di soccorso, avrebbe fatto riferimento a un forte odore alcolico all’interno del mezzo.