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Arrestato Paolo Bellini, già condannato all’ergastolo per la strage di Bologna
È stato arrestato Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale condannato in primo grado all’ergastolo dalla Corte d’assise di Bologna come uno degli esecutori materiali della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Bellini, fa sapere il suo avvocato, si trova nel carcere di Spoleto. L’arresto è avvenuto su ordinanza della corte d’Assise d’appello di Bologna.
Bellini è stato condannato per la strage il 6 aprile 2022
Bellini, 68 anni, è stato condannato il 6 aprile 2022 come quinto attentatore, in concorso con gli ex terroristi del Nuclei Armati Rivoluzionari Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva, e Gilberto Cavallini, condannato in primo grado. Indagato per la strage di Bologna, Bellini negò la sua presenza in città la mattina del 2 agosto 1980, indicata invece da due testimoni, fornendo un alibi familiare che nel 1992 portò al suo proscioglimento. Nel 2019, però, l’ex moglie Maurizia Bonini ha riconosciuto il suo volto nelle immagini di un video amatoriale girato alla stazione di Bologna poco prima dell’esplosione che costò la vita a 85 persone, smontando di fatto l’alibi.
L’arresto dopo minacce ascoltate nelle intercettazioni
Bellini è finito in carcere perché esisteva il rischio concreto che potesse commettere altri reati. Come emerso da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di altri procedimenti, aveva infatti minacciato l’ex moglie, la cui testimonianza è risultata fondamentale per smontare il suo alibi e dunque per la condanna. Non solo: tra i motivi dell’applicazione della misura ci sono anche le minacce pronunciate nei confronti del figlio del magistrato Francesco Caruso, presidente della Corte d’Assise di Bologna, che ha emesso la sentenza di condanna all’ergastolo, mostrando di conoscere la sua professione e la città in cui la esercita. Bellini, che per un certo periodo fu latitante in Sud America, nel 2009 è stato inoltre riconosciuto colpevole dell’omicidio del militante di Lotta Continua Alceste Campanile, avvenuto il 15 giugno 1975, ma prosciolto per prescrizione.