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Rovigo, i due studenti che spararono pallini alla prof promossi con nove in condotta
Com’è andata a finire la vicenda della prof della scuola di Rovigo a cui due studenti avevano sparato con una pistola a pallini? Ebbene, i due ragazzini responsabili del gesto non solo non sono stati puniti nella maniera adeguata, ma sono persino stati premiati con un bel nove in condotta. A riportare la notizia è stato il Corriere della Sera.
I due studenti che spararono pallini alla professoressa Maria Cristina Finatti sono stati promossi con il nove in condotta
Sono due i giovani coinvolti in questo deplorevole gesto: da un lato c’è lo studente che aveva effettivamente in mano la piccola pistola e che ha premuto sul grilletto, rischiando di far perdere un occhio alla docente; l’altro invece è il “collega” che ha filmato tutta la scena condividendo poi il video sui social.
Alla fine, l’istituto di Rovigo dove entrambi studiano ha scelto, incredibile ma vero, di promuoverli all’anno successivo, per di più con il nove in condotta. Come se non avessero rischiato di mettere a rischio l’incolumità della loro insegnante di scienze, che umiliata dai suoi due studenti e a questo punto anche dalla scuola dove insegna ha deciso di non arrendersi.
La reazione della prof colpita dai pallini: parlano i suoi legali
La vicenda verrà segnalata al ministero dell’Istruzione. Una delle due legali che seguono l’insegnante Finatti a proposito alla delicata vicenda ha dichiarato: «Quando avremo la conferma formale della promozione, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate, saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara. Abbiamo sentito la professoressa Finatti e si è detta delusissima per le promozioni visto quanto accaduto a inizio anno; è rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse. Due pesi e due misure, ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi? Per lei, dopo le percosse subite, è una ‘sberla’ morale’».