Plusvalenze, per gli ex dirigenti della Juventus cade l’accusa di false fatturazioni

Novità sul fronte plusvalenze. È stato infatti archiviato il reato di false fatturazioni contestato agli ex vertici della Juventus che facevano parte del Cda: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola e Stefano Cerrato. Come riportano i quotidiani torinesi, l’ipotesi era legata alle plusvalenze derivanti da cessioni scambi di calciatori. La motivazione della procura è relativa alla «finalità prevalentemente bilancistica e non fiscale delle operazioni di scambio contestate. Queste operazioni risultano neutre, “a somma zero”, sotto il profilo finanziario, tese solo a consentire di registrare un ricavo immediato, spalmando i costi negli anni successivi. Anche ritenendo artificiali i valori contrattuali, la Juventus non ha avuto alcun concreto vantaggio fiscale da queste operazioni».

Plusvalenze, per gli ex dirigenti della Juventus cade l’accusa di false fatturazioni
Andrea Agnelli (Imagoeconomica).

Viene meno uno dei quattro capi d’imputazione di cui era stato accusato il club

A cadere è l’accusa di «emissione di fatture per operazioni inesistenti» con riguardo alle «operazioni foriere di plusvalenze fittizie». Questo significa che, pur volendo ritenere gonfiati artificialmente i valori dei cartellini dei giocatori inseriti nelle trattative (cosa praticamente impossibile da dimostrare), viene meno uno dei quattro capi d’imputazione di cui era stata accusata la Juventus, ovvero false fatturazioni: rimangono false comunicazioni sociali di società quotata in borsa (per i bilanci del triennio che va dal 2019 al 2021), ostacolo agli organi di vigilanza e manipolazione del mercato.

Plusvalenze, per gli ex dirigenti della Juventus cade l’accusa di false fatturazioni
Pavel Nedved (Imagoeconomica).

Arrivata l’archiviazione per i tre ex componenti del collegio sindacale

È inoltre arrivata l’archiviazione per i tre ex componenti del collegio sindacale del club bianconero, Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici. La richiesta di archiviazione era dovuta al fatto che, «né dai documenti in sequestro, come le mail, né dalle intercettazioni, è emerso il minimo coinvolgimento dei sindaci nelle condotte illecite descritte. Con riguardo alla seconda manovra stipendi è emersa chiaramente la volontà dei dirigenti juventini di non rendere pubblico alcunché in ordine alle trattative con i giocatori». Dopo gli accertamenti, spiega la procura, «non è stato evidenziato un loro coinvolgimento nell’ambito della manovra stipendi, delle side letter, così come della carta Ronaldo».

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