Tonali, la cura della ludopatia e l’ammissione sulle scommesse

Sandro Tonali ha deciso di raccontare tutto quello che sa sul calcioscommesse, senza più bugie. L’ex centrocampista del Milan, ora al Newcastle, sarebbe distrutto dall’inchiesta del tribunale di Torino che lo vede tra i protagonisti e avrebbe deciso di collaborare, sia con la procura della Repubblica sia con quella federale sul fronte sportivo. Proprio il fatto di voler parlare anche con la Figc lascerebbe intuire che il calciatore possa aver scommesso anche sul calcio, con la Federazione che per agire attende di avere prove certe dall’analisi del telefono del calciatore. Il mediano azzurro avrebbe sviluppato una profonda ludopatia, contro la quale avrebbe deciso di rivolgersi a uno specialista.

Tonali rischia una lunga squalifica: fino a 5 anni

Il centrocampista azzurro è nella lista dei giocatori che avrebbero utilizzato delle piattaforme illegali di scommesse puntando diverse migliaia di euro sui risultati di eventi sportivi. I rischi per Tonali sono limitati da un punto di vista prettamente giuridico, con il tribunale di Torino che potrebbe infliggere un’ammenda di poco conto, mentre aumentano sul lato della giustizia sportiva. L’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva, infatti, prevede che i giocatori non possano puntare su competizioni sportive organizzate dalla Figc, Fifa e Uefa: al venir meno di questa legge è prevista la squalifica di 3 anni, che salgono a 5 se il calciatore ha scommesso su una partita della propria squadra. La squalifica può tuttavia essere ridotta se vi è una solida collaborazione con la procura. Proprio quest’aspetto potrebbe aver spinto Tonali a voler parlare, seguendo dunque la via che dovrebbe essere seguita anche da Nicolò Fagioli, giocatore della Juventus coinvolto nell’inchiesta.

Ipotesi di patteggiamento, come per Fagioli

Una lunga squalifica, per la carriera breve di un calciatore, potrebbe rappresentare la fine. Ecco dunque spiegato perché Nicolò Fagioli potrebbe patteggiare con la Procura federale, arrivando ad un accordo prima del deferimento la pena. Seguendo questa strada è previsto un taglio del 50 per cento della pena, da 3 anni a 18 mesi, più un’altra riduzione per essere stato il primo a fornire informazioni. Lo stop definitivo potrebbe essere dunque di 10 mesi. Lo stesso percorso, così come riferito dalla Gazzetta dello Sport, potrebbe interessare anche Sandro Tonali, ma andrà prima accertato che il giocatore non abbia scommesso su partite del Milan, sua ex squadra. A questo aspetto va aggiunto che la Federcalcio sembrerebbe essere intenzionata a dare un segnale forte all’opinione pubblica e ai tifosi appassionati di calcio, evitando cioè di far passare il messaggio di sottovalutare quanto sta avvenendo nel calcio italiano.

Nicolo? Fagioli
Nicolo? Fagioli con la maglia della Nazionale italiana (Getty Images).

La Figc sentirà Tonali, ma aspetta le carte della procura di Torino

Nel momento in cui Sandro Tonali deciderà di autodenunciarsi alla Figc, dovrà farlo di fronte al procuratore federale Giuseppe Chinè che, così come per Fagioli, attende le carte elaborate dalla Procura di Torino con l’esito dell’analisi degli smartphone e dei tablet dei calciatori. Le versioni dei giocatori, dunque, dovranno combaciare con il materiale della Procura. L’intero iter, basandosi su quanto già avvenuto nel caso di Fagioli, potrebbe durare alcuni mesi.

La Federcalcio vuole lanciare un messaggio contro la ludopatia

Il pugno duro della Federcalcio si vede anche nell’intenzione di trasformare i giocatori coinvolti nel fenomeno del calcioscommesse in testimonial – in negativo – degli effetti drammatici che può avere il gioco d’azzardo sulla vita delle persone. Secondo La Gazzetta dello Sport, se Tonali dovesse cercare il patteggiamento, gli potrebbe essere chiesto di andare nelle comunità che ospitano i ludopatici e raccontare la sua storia. Stesso iter potrebbe essere seguito con i giovani calciatori, cui il centrocampista azzurro dovrebbe raccontare i pericoli relativi al gioco d’azzardo. Il giocatore, nel frattempo, viene descritto come emotivamente provato e chi gli sta più vicino si sarebbe reso conto che dietro le scommesse ci sarebbe una patologia più che un vizio. Lo stesso ex Milan si sarebbe impegnato a curarsi dalla ludopatia e avrebbe preso contatti con uno psichiatra di fama internazionale per confrontarsi sul suo problema.

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