Persino l’Isis ha emanato direttive anti coronavirus

Sul settimanale Al Naba le norme "religiose" per prevenire il contagio. Lavarsi le mani, evitare viaggi nelle zone più colpite (niente attentati per un po' in Italia?) e... affidarsi ad Allah.

L’Organizzazione mondiale della sanità lo aveva detto a inizio febbraio: il coronavirus è una minaccia peggiore del terrorismo. E in effetti anche i terroristi sono preoccupati dal contagio. Tanto da essersi attrezzati.

VIRUS NON NOMINATO DIRETTAMENTE

Un articolo pubblicato sul settimanale di Daesh, Al Naba, ha fornito «le direttive religiose» per proteggersi dall’infezione. Nel pezzo il virus non viene nominato direttamente, si parla in generale di epidemia (che nel frattempo si è diffusa in tutto il mondo, diventando pandemia), ma le indicazioni dello Stato islamico non discostano molto da quelle dell’Oms.

EVITARE VIAGGI IN PAESI COME L’ITALIA

Prima fra tutte «stare lontano dalle persone malate ed evitare viaggi nelle zone colpite dall’infezione». Quindi almeno per un po’ l’Italia sarà protetta dagli attentati. Poi coprirsi la bocca quando si tossisce o si sbadiglia e lavarsi le mani prima di mangiare e bere. Infine, «affidarsi ad Allah e cercare protezione in lui».

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