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TIM lancia le nuove cabine digitali per le città del futuro

TIM lancia le nuove cabine digitali che permettono di accedere in modalità touch screen a una vasta gamma di servizi e contenuti digitali, tra cui quelli di pubblica utilità. Le stazioni “intelligenti”, realizzate in collaborazione con Urban Vision, sono state presentate in anteprima da Pietro Labriola, amministratore delegato del Gruppo, in occasione della giornata conclusiva dell’Italian Tech Week. Apripista del progetto sarà il Comune di Milano che, già nel 2024, renderà sempre più smart e sostenibili vie e piazze della città.

Si potranno ricaricare gli smartphone e chiedere assistenza in caso di emergenza

Caratterizzate da un design completamente rinnovato, le cabine digitali rappresentano un presidio evoluto e inclusivo, con applicazioni sensoristiche che consentiranno anche alle persone con disabilità motorie, barriere linguistiche o visive, di accedere alle informazioni e ai servizi digitali in modo personalizzato, semplice e veloce. Le nuove cabine rappresenteranno per i cittadini una vera e propria stazione digitale per poter fruire di servizi di infotainment, di ricarica degli smartphone, di pagamenti digitali e ticketing, di chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali. Inoltre le cabine digitali, che rientrano nel più ampio progetto di TIM La parità non può aspettare per il gender gap, rappresentano un importante presidio per la sicurezza di fronte a situazioni di potenziale rischio. Grazie, infatti, al tasto Women+ è possibile accedere in tempo reale a un servizio di supporto con operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne faccia richiesta. Si tratta di una funzionalità a valenza sociale che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza nei confronti delle donne o dei fenomeni di microcriminalità.

TIM lancia le nuove cabine digitali per le città del futuro
Nuova cabina digitale (TIM).

Rilevante anche il supporto alla cultura, al turismo e alle informazioni istituzionali che in tempo reale il Comune vorrà fornire alla propria cittadinanza, ad esempio l’offerta artistica della città, di cinema, teatri, musei, concerti ed eventi, l’acquisto di biglietti, la scelta di un ristorante, la prenotazione di un taxi, la verifica delle previsioni meteo e degli orari dei mezzi di trasporto oltre che informazioni sulla viabilità.

Rispettata la sostenibilità e azzerata l’impronta di carbonio

La nuova cabina si integra nel modello di Smart City promosso da TIM che – grazie alle nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, 5G e IoT- ha l’obiettivo di realizzare spazi urbani più vivibili, sostenibili e sicuri capaci di valorizzare anche il patrimonio culturale e artistico. La progettazione delle cabine rispetta i più avanzati standard di sostenibilità (Life cycle thinking) che azzerano completamente l’impronta di carbonio (carbon footprint) attraverso sistemi di compensazione sul territorio locale certificati a livello internazionale. Il progetto intende valorizzare una parte del patrimonio storico della telefonia pubblica tradizionale in corso di dismissione sul territorio nazionale. L’avvio del progetto coinvolgerà la città di Milano, dove saranno progressivamente installate circa 450 postazioni. L’iniziativa si estenderà successivamente in altre 13 principali città italiane per un totale di circa 2.500 cabine digitali.

Labriola: «Così la cabina tradizionale diventa uno sportello multiservizi»

Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, si è così espresso sull’iniziativa: «L’innovazione è la chiave per offrire soluzioni più efficienti e portare benefici concreti alla collettività. Con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli Anni 50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili. Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita a una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nostre abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo. Le cabine telefoniche si trasformeranno così in uno strumento a disposizione dei cittadini e che conferma il nostro impegno per l’inclusione, di genere e sociale, nell’era delle smart city». Gli ha fatto eco Gianluca De Marchi, amministratore delegato di Urban Vision: «Siamo davvero orgogliosi di essere partner di TIM in questo grande progetto. Nello sviluppo della nuova cabina digitale ci siamo basati sui principi che da sempre caratterizzano il nostro rapporto con la città: creare valore per la comunità in termini di pubblica utilità, innovazione e sicurezza, attraverso soluzioni tecnologicamente avanzate e totalmente integrate con il tessuto urbano».

Covid Italia, il bollettino della settimana: 38.775 contagi e 129 morti

Contagi e morti Covid ancora in aumento in Italia. Nella settimana dal 21 al 27 settembre, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, si sono registrati 38.775 nuovi casi: +7,4 per cento rispetto alla settimana precedente (36.102 casi), e 129 decessi, +10,3 per cento rispetto a sette giorni prima (117 morti).

Incidenza in lieve aumento, indice Rt sotto la soglia epidemica

L’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati è in lieve aumento, pari a 66 casi per 100 mila abitanti, rispetto a 61/100 mila, ma in rallentamento per la seconda settimana di fila. L’indice Rt che misura il ritmo di contagio – basato sui casi con ricovero ospedaliero – scende sotto la soglia epidemica di 1 (0,9). Il tasso di occupazione dei reparti ordinari è del 4,4 per cento (2.734 i pazienti), in lieve aumento, mentre rimane stabile l’occupazione in terapia intensiva, pari allo 0,9 per cento (82 pazienti.

Covid Italia, il bollettino della settimana: 38.775 contagi e 129 morti. Incidenza in lieve aumento, l’Rt scende sotto la soglia epidemica.
Test Covid (Getty Images).

Stabile il tasso di positività, aumentano i tamponi effettuati

Dal bollettino settimanale diffuso nell’ambito delle attività di monitoraggio Covid-19 dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità risulta inoltre sostanzialmente stabile il tasso di positività, pari al 15,4 per cento: 0,1 punti percentuali in meno rispetto alla settimana precedente (15,5 per cento). In aumento i tamponi effettuati, 251.160, +7,9 per cento rispetto alla scorsa rilevazione (232.664).

La Venere di Open to Meraviglia in Cina diventa un videogioco

La Venere di Open to Meraviglia, dopo essere riapparsa a fine agosto sui social, sarà protagonista di un videogame in Cina. L’Enit ha infatti firmato un accordo con Tencent, il colosso cinese che possiede la piattaforma WeChat utilizzata da 1,3 miliardi di persone. L’intesa, che mira ad aumentare la visibilità dei contenuti promozionali dedicati all’Italia e dunque contribuire a incrementare il turismo cinese verso la Penisola, è stata lanciata dall’evento Welcome with Weixin Alliance organizzato a Roma da Tencent in collaborazione con Enit, a cui hanno partecipato Gianluca Caramanna, consigliere del ministero del Turismo, Ivana Jelinic, ad di Enit e Ma Fengming, direttore generale Marketing Internazionale di WeChat. Oltre al videogame che vede protagonista l’influencer virtuale voluta dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè  (la cui campagna è finita al centro di numerose polemiche, sfottò e persino sotto la lente della Corte dei Conti), nel prossimo futuro Enit e WeChat lanceranno un programma di live-streaming con influencer cinesi in carne e ossa che gireranno l’Italia e produrranno contenuti finalizzati alla promozione delle destinazioni turistiche e delle attrazioni italiane.

Fedez è in ospedale, Chiara Ferragni torna prima da Parigi

Fedez è in ospedale. Come rivela il Corriere della Sera, il rapper è stato ricoverato e sottoposto ad alcuni accertamenti. Attualmente la coppia mantiene il silenzio sui social ma è stato svelato il motivo del rientro d’urgenza della moglie Chiara Ferragni dalla Francia. L’influencer è rientrata nel tardo pomeriggio del 28 settembre a Milano da Parigi, dove si trovava per la Fashion Week. E lei stessa, in due stories ha parlato di una «emergenza» per la quale ha preso il primo aereo insieme all’amica Chiara Biasi.

Fedez è in ospedale, Chiara Ferragni torna prima da Parigi
Il bacio tra Chiara Ferragni e Fedez alla presentazione della serie Ferragnez (Imagoeconomica).

Le stories con Chiara Biasi

Nei contenuti postati nelle stories, Chiara Ferragni ha ringraziato l’amica Chiara Biasi, al suo fianco a tenerle la mano durante il volo di ritorno. Ha scritto: «Agli amici che saltano sul primo aereo con te quanto hai un’emergenza». Poi alcune foto con i figli Leone e Vittoria e il silenzio. I fan attendono e commentano anche la frase pronunciata su Twitch da Davide Marra di Muschio Selvaggio, che ha chiesto «un abbraccio per Fedez e non dico altro».

Milano, albergatori contro l’aumento della tassa di soggiorno

Gli albergatori di Milano sono contro l’ipotesi di un aumento della tassa di soggiorno di cui il sindaco Giuseppe Sala ha parlato con il ministro e vicepremier Matteo Salvini. L’ipotesi sarebbe quella di raddoppiarla da cinque a 10 euro. Il primo cittadino ha inoltre chiesto di poter utilizzare più liberamente gli introiti di questa tassa.

Federalberghi: «Si rischia di affossare il turismo in città»

Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, ha dichiarato: «Ipotesi di raddoppio a Milano dell’imposta di soggiorno? No grazie. Così si rischia di affossare anche il turismo in città. La possibilità di un lieve aumento potrebbe anche essere vista non negativamente dalla categoria, ma è importante che buona parte del gettito sia destinato alla promozione della città, alla sicurezza e quindi alla valorizzazione del turismo a Milano». Naro ha poi spiegato che, in occasione dell’incontro con l’assessora al Turismo del Comune Martina Riva, «abbiamo suggerito che l’eventuale nuovo gettito venga in parte destinato anche a combattere l’abusivismo nel settore degli appartamenti turistici che, oltre a danneggiare gli operatori onesti del comparto, sta provocando problemi sociali di emergenza abitativa per famiglie e studenti. Cose che avevamo già previsto dal 2015».

Parigi 2024, alle Paralimpiadi ci saranno anche gli atleti russi

Dopo l’esclusione ai Giochi invernali di Pechino 2022, gli atleti russi potranno partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Lo ha decretato il Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) in un’assemblea generale del 29 settembre in Bahrain. Non è ancora chiaro se potranno gareggiare sotto il vessillo di Mosca oppure se, con ogni probabilità, scenderanno in campo senza bandiera in qualità di atleti neutrali. Un’ulteriore votazione, come ha riportato la Bbc, arriverà nell’immediato futuro. «Riteniamo che sport e politica non debbano mai mescolarsi», ha spiegato in una nota ufficiale Andrew Parsons, presidente dell’Ipc. Il comitato ha votato la riammissione con 74 pareri favorevoli e 65 contrari, cui si sono aggiunti 13 astenuti. La decisione arriva a due settimane di distanza dalla riunione del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, che a ottobre infatti si riunirà per discutere della partecipazione di Russia e Bielorussia ai Giochi di Parigi 2024.

Parigi 2024, la posizione del Parlamento europeo e del presidente francese Macron

Russia e Bielorussia sono state bandite dai Giochi olimpici e paralimpici nel febbraio 2022, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. In più occasioni, il Parlamento europeo si è espresso incitando il Comitato olimpico internazionale a «non consentire agli atleti delle due nazioni di partecipare né a Parigi 2024 né ad altri eventi sportivi internazionali». Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista al quotidiano transalpino L’Equipe di inizio settembre, aveva confermato che «ai Giochi non ci sarà la bandiera russa». Sulla presenza degli atleti alla competizione a cinque cerchi, invece, aveva auspicato che «la decisione arrivi secondo la coscienza del comitato, in quanto la questione non spetta allo Stato organizzatore». Ancora nessun commento sui social network da parte del capo dell’Eliseo. Nulla nemmeno dagli account del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky o del suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.

Gli atleti russi potranno partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Decisiva la votazione del comitato: «Mai mescolare sport e politica».
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 ci saranno anche gli atleti russi (Getty Images).

Qatargate, Panzeri rilasciato con condizioni

L’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri, considerato la mente del cosiddetto Qatargate, il presunto scandalo di corruzione che ha coinvolto il Parlamento europeo, è stato rilasciato sotto condizioni. Lo riferisce la procura federale del Belgio, precisando che non potrà lasciare il Belgio né avere contatti con gli altri indagati.

Panzeri era ai domiciliari dal 6 aprile 

Arrestato il 9 dicembre scorso, Panzeri si trovava ai domiciliari dal 6 aprile dopo quattro mesi passati in carcere. Il 17 gennaio aveva patteggiato con la giustizia belga una pena ridotta a un anno di reclusione in cambio delle sue confessioni.

Qatargate, Panzeri rilasciato con condizioni
Pier Antonio Panzeri (Imagoeconomica).

Le accuse di Cozzolino: «Mente per salvare il salvabile»

Proprio di Panzeri ha parlato l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, finito nello scandalo Qatargate. Il 15 giugno scorso, la Corte d’Appello di Napoli ha revocato anche per lui gli arresti domiciliari. In un’intervista al Corriere della Serha ripercorso la vicenda e attaccato l’ex collega, che in una confessione lo ha accusato di aver preso tangenti: «Se fosse vero, dovrebbe saper dire anche dove, come, quando e perché. È una volgare falsità per rendere credibile il suo racconto». E ancora: «Mente per salvare il salvabile. Le pare poco? Penso che la pressione del carcere abbia rotto in lui l’equilibrio tra verità e finzione».

Ritrovate le scarpe più vecchie d’Europa, hanno 6000 anni

AGI - La scarpa più antica d'Europa, un sandalo intrecciato con erba di 6mila anni fa, è stata rinvenuta in Andalusia, alla Cueva de los Murcielagos, o Grotta dei Pipistrelli, nel Sud-Ovest della Spagna. Lo riferisce la Bbc precisando che la bassa umidità e i venti freddi nella grotta hanno mantenuto i sandali insolitamente ben conservati.

Secondo i ricercatori che hanno analizzato i sandali con nuove tecnologie, nella loro struttura contengono diversi tipi di erba, uniti ad altri materiali quali pelle e calce. In base alla datazione stabilita, risalirebbero al neolitico, diventando cosi' le scarpe più antiche rispetto a quelle di cuoio, scoperte in una grotta in Armenia nel 2008, datati 5.500 anni fa.

Questo prezioso ritrovamento non è l'unico fatto nella celebre grotta spagnola dei pipistrelli, saccheggiata dai minatori nel 19 secolo. In quel luogo è stato scoperto un vero e proprio bottino di oggetti antichi, tra cui cestini e una serie di strumenti. Gli oggetti in questione "costituiscono l'insieme più antico e meglio conservato di materiali in fibra vegetale finora conosciuto nell'Europa meridionale", ha detto la coautrice dello studio Mari'a Herrero Otal. "La diversita' tecnologica e il trattamento delle materie prime documentati evidenziano l'abilita' delle comunita' preistoriche", ha sottolineato l'esperta.

Le nuove tecniche di datazione utilizzate hanno mostrato che la collezione di 76 oggetti trovati nella grotta era di circa 2 mila anni più antica di quanto si pensasse in precedenza, con alcuni risalenti addirittura a 9 mila anni fa. Secondo gli autori di questo studio, la grotta fu visitata per la prima volta nel 1831 da un proprietario terriero che raccolse guano di pipistrello, o escrementi, utilizzati per produrre fertilizzanti. Meno di due decenni dopo, lo stesso luogo fu sfruttato dai minatori che, mentre scavavano nella grotta, scoprirono una galleria contenente cadaveri parzialmente mummificati, cesti, strumenti di legno, denti di cinghiale e un diadema d'oro, un pezzo unico.

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo

Con 173 sì e 177 no il Congresso dei deputati, ovvero la camera bassa del parlamento spagnolo, ha negato definitivamente la fiducia ad Alberto Nunez Feijòo, leader del Partito popolare. A questo punto la parola passa al re Felipe VI che, molto probabilmente, affiderà al socialista Pedro Sanchez un nuovo incarico per formare un governo.

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo. Probabile incarico al leader socialista e premier uscente Sanchez.
Pedro Sanchez (Getty Images).

Due i voti di fiducia, identico il copione

Dopo un mese di trattative, seguite all’incarico ricevuto da re per tentare di formare un governo, nel primo dei due voti del Congresso dei deputati – avvenuto mercoledì 27 settembre – Feijòo aveva mancato la maggioranza per sei seggi. A favore si erano espressi il Pp, l’ultradestra di Vox, i due rappresentanti di Navarra e Canarie. Poco meglio è andato il secondo tentativo, in cui ha guadagnato due seggi, comunque non sufficienti. «Daremo voce agli oltre 11 milioni di cittadini che vogliono cambiamento, stabilità e moderazione con un governo che difenda l’uguaglianza di tutti gli spagnoli», aveva detto Feijòo. Ma così non è stato.

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo. Probabile incarico al leader socialista e premier uscente Sanchez.
Alberto Nunez Feijoo e Santiago Abascal, leader di Vox (Getty Images).

Sanchez può ottenere il sì, ma non è scontato

Una sfiducia-bis annunciata, quella incassata da Feijóo, che avendo Vox come alleato sapeva di non poter allargare i consensi tra le formazioni autonomiste e indipendentiste. Ma almeno ha utilizzato i propri interventi al Congresso per cercare di sbarrare la strada della Moncloa a Sánchez, nella speranza di andare a nuove elezioni il 14 gennaio. Non è lo scenario più probabile. Sanchez ha infatti maggiori possibilità di ottenere la maggioranza, anche se per farlo dovrà coinvolgere in un’unica coalizione partiti molto diversi tra loro. All’orizzonte si profila un esecutivo socialista sulla falsariga di quello uscente, sostenuto dalla sinistra di Yolanda Diaz e dalle già citate formazioni autonomiste/indipendentiste, compresa Junts per Catalunya, di centro-destra e guidata dal redivivo Carles Puigdemont. L’appoggio di quest’ultimo, fondamentale per la maggioranza parlamentare (che non sarebbe politica), non è tuttavia scontato.

Chiara Ferragni torna da Parigi per un’emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»

Chiara Ferragni è rientrata d’urgenza da Parigi a Milano insieme a Chiara Biasi. A raccontarlo è stata sui social la stessa imprenditrice digitale, che ha postato una foto di lei mano nella mano con l’amica in aereo. In una delle due stories pubblicate su Instagram, ha anche scritto: «Ai migliori amici che saltano sul primo aereo insieme a te quando hai un’emergenza». Poi, tornata a casa, ha pubblicato altre due foto con i figli. Sui social i fan si sono chiesti quale fosse l’emergenza e se non c’entri la salute di Fedez. Quest’ultimo non è apparso in nessun contenuto della moglie.

Chiara Ferragni torna da Parigi per un'emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»
La story pubblicata da Chiara Ferragni con Chiara Biasi (Instagram).

Mr. Marra: «Un abbraccio a Fedez»

Alcuni utenti hanno ipotizzato che ci sia di mezzo un peggioramento delle condizioni di salute del rapper. Gli elementi che confermerebbero questa tesi sarebbero due, oltre all’emergenza annunciata dalla stessa Chiara Ferragni. C’è infatti chi ha sottolineato come Fedez sia scomparso dai radar e sul suo profilo manchino contenuti ormai da diverse ore. A questo indizio si sono aggiunte le parole di Davide Marra, alias Mr. Marra di Muschio Selvaggio. Durante una live su Twitch, infatti, ha chiesto ai fan di mandare «un abbraccio a Fedez e non aggiungo altro».

Chiara Ferragni torna da Parigi per un'emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»
Fedez (Imagoeconomica).

Raiano, operaio di 60 anni morto per un malore in cantiere

Si sarebbe accasciato improvvisamente, davanti ai colleghi, probabilmente per un malore improvviso. Vittima dell’accaduto è un 60enne di Pratola Peligna (L’Aquila), Massimo Ferrara, che è deceduto nella mattinata di venerdì 29 settembre 2023 in un cantiere di viale Mazzini al civico 46 collocato sul territorio comunale di Raiano (L’Aquila). Si tratta di un’abitazione in cui si stavano svolgendo lavori di ristrutturazione. Il decesso, stando alla prima diagnosi, sarebbe dovuto ad un infarto fulminante che non avrebbe lasciato scampo all’operaio, una tragica fatalità che ha scosso i colleghi. Sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118 per constatare il decesso. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha ordinato la ricognizione cadaverica che sarà eseguita dal medico reperibile Asl nonché tutti gli accertamenti a titolo precauzionale sul cantiere e sulla documentazione per fugare ogni dubbio. I rilievi disposti dal magistrato sono stati ai carabinieri della locale stazione.

Regno Unito, nel 2024 un organismo anti-molestie nello spettacolo

Lucy Frazer, segretaria di Stato per il digitale, la cultura e i media nel Regno Unito, ha annunciato la nascita del CIISA, un organismo indipendente che vigilerà sulle denunce di molestie e bullismo nello spettacolo britannico. Attivo a partire dal 2024, era atteso da tempo, soprattutto alla luce del recente caso che ha coinvolto il presentatore Russell Brand, accusato di abusi e violenze da alcune ex partner. Acronimo per Creative Industries Independent Standards Authority, il CIISA accoglierà le denunce e indagherà personalmente in maniera confidenziale. «Chiunque deve sentirsi sicuro nell’ambiente di lavoro», ha spiegato Frazer in una nota riportata da Deadline. «Perché il settore rimanga ai vertici mondiali, occorre che l’industria si unisca per affrontare ogni discriminazione».

Denominato CIISA, indagherà sui casi tra cinema, musica e tv del Regno Unito. Soddisfatte star come Keira Knightley e Rebecca Ferguson.
Lucy Frazer fuori Downing Street (Getty Images).

Da Barbara Broccoli a David Puttnam, il sostegno delle star del Regno Unito

«L’organismo anti-molestie CIISA ha uno scopo molto chiaro», ha spiegato all’Hollywood Reporter Jen Smith, ex dirigente del British Film Institute nominato Ceo ad interim. «Bisogna rendere le industrie dello spettacolo un ambiente sicuro e confortevole per chi realizza film, prodotti televisivi, musica e teatro che tutti noi amiamo». Riferendosi ai recenti casi di cronaca, tra cui quello di Russell Brand, ha sottolineato come ci siano «prove schiaccianti della necessità di un organismo simile nel Regno Unito» che dovrà impegnarsi ad agire nel più breve tempo possibile. «Massimizzeremo il potenziale delle nostre aziende creative creando nuovi posti di lavoro», ha proseguito la sottosegretaria Frazer. «Solo così potremo restare ai vertici mondiali per molto tempo».

Denominato CIISA, indagherà sui casi tra cinema, musica e tv del Regno Unito. Soddisfatte star come Keira Knightley e Rebecca Ferguson.
L’attrice Keira Knightley ha manifestato il suo sostegno al CIISA (Getty Images).

Entusiaste anche le star britanniche di musica e cinema. Immediato infatti il sostegno di Keira Knightley, Stephen Graham e Ruth Wilson, ma anche di Varadu Sethu, Naomie Harris e Sule Rami. Si sono uniti poi la cantante Rebecca Ferguson, il regista David Puttnam e la produttrice Barbara Broccoli, nota per essere dietro le quinte della saga di James Bond. «Ho perso il conto di quante volte avrei voluto, negli ultimi 20 anni, potermi rivolgere a un organismo come il CIISA per consigli e supporto», ha ricordato Wilson. «Ci sono momenti estremi in cui avresti bisogno di un confronto esterno per raccontare cattivi comportamenti che si verificano sui set. Sono certa che avrà un valore inestimabile anche per molti colleghi». Ferguson, che in Italia raggiunse la vetta delle classifiche musicali con Nothing’s Real But Love, ha parlato di un «modo per fare la storia, incidendo positivamente sulla vita della gente».

Non solo Russell Brand, sotto accusa anche lo chef James Martin

Il caso che ha coinvolto il conduttore Russell Brand è solo l’ultimo di una lunga serie. A fine luglio infatti era finito nell’occhio del ciclone anche un altro volto noto del Regno Unito, lo chef James Martin, presentatore di vari programmi di cucina. In sei anni con la rete televisiva Itv avrebbe maltrattato più volte la sua troupe, costringendola a orari di lavoro impossibili tanto da spingere alcuni dipendenti alle lacrime. Come riporta Deadline, nel 2017 e nel 2018 si è reso protagonista di «svariati episodi di comportamento intimidatorio e inappropriato, nonché di bullismo». Sempre a luglio era finito su tutte le pagine di cronaca l’anchorman della Bbc Huw Edwards, che diede per primo in diretta l’annuncio della morte di Elisabetta II. È stato infatti accusato di aver pagato un ragazzo di 17 anni per inviargli foto sessualmente esplicite.

Il padre di Saman Abbas decide di non parlare nell’aula del processo

Ha scelto di non parlare Shabbar Abbas, il padre di Saman. Era infatti previsto per venerdì 29 settembre 2023 il suo esame davanti alla Corte d’assise di Reggio Emilia, dove è imputato per l’omicidio della figlia 18enne assieme ad altri quattro familiari. Il pakistano 46enne, presente in aula dopo l’estradizione con i suoi avvocati, si è avvalso della facoltà di non rispondere, come era suo diritto fare.

Parla l’avvocato difensore: «Scelta tecnica»

«Una scelta tecnica», ha motivato il suo difensore Enrico Della Capanna. Che ha aggiunto: «Probabilmente rilascerà spontanee dichiarazioni in aula dopo che avrà sentito la testimonianza del figlio». Il fratello di Saman – da poco diventato maggiorenne, che vive in una comunità protetta – verrà infatti ascoltato nelle udienze successive. È considerato il teste chiave dell’accusa e ha sempre indicato come esecutore materiale del delitto lo zio Danish Hasnain. «La difesa dello zio sta cercando di spostare l’attenzione sulla madre come autrice del delitto. Ma, stando ai filmati delle telecamere, non avrebbe avuto il tempo materiale per andare e tornare dalle serre», ha spiegato Della Capanna. È attesa, inoltre, la testimonianza di Ayub Saqib, il fidanzato di Saman, che ha più volte denunciato delle minacce subite dai familiari della giovane che non accettavano la loro relazione.

Nasim Eshqi apre una nuova via sulle Dolomiti. Nasce “Woman, Life, Freedom”

AGI - È passato poco più di un anno dalla morte di Mahsa Amini nelle mani della polizia per la morale iraniana e la Repubblica islamica prosegue nella repressione con il pugno di ferro. Nonostante le difficoltà, le donne cercano di farsi sentire e c'è chi dall'estero è in prima fila per dare loro voce. Una di queste è Nasim Eshqi: quarant'anni, la più forte alpinista iraniana, nota nel mondo per le sue imprese in montagna, per il documentario del 2020 'Climbing Iran', girato da Francesca Borghetti e ispirato proprio alla sua vita, ma anche per il suo impegno a favore dei diritti umani da quando sono iniziate le proteste in nome di Amini, simbolo dell'oppressione del regime.

Il nuovo progetto da lei fondato si chiama 'When Mountains Speak' e l'ha portata ad aprire una nuova via di arrampicata sul Catinaccio in Val di Fassa, Trentino, intitolandola "Woman, Life, Freedom", lo slogan delle proteste iraniane. L'obiettivo, racconta all'AGI, è "usare la mia piattaforma per essere la voce dei diritti umani, delle donne, in Iran e anche nel mondo, attraverso le montagne".

Nasim di vie in alta montagna ne ha aperte decine, non solo nel suo Paese, ma anche in Oman, Emirati, Georgia, Armenia, India, Turchia e nella stessa Italia. Stavolta è diverso: alla passione dell'arrampicata ha voluto unire l'impegno per una battaglia civile. "Per me sarebbe stato senza senso aprire una nuova via in Italia dove ce ne sono già tante, volevo dargli un significato".

"Insieme al mio fidanzato, Sina Heidari, che è anche una guida alpina iraniana, abbiamo iniziato il progetto 'When Mountains Speak' perché mi sono resa conto che la comunità climbing non parla delle condizioni delle donne, è molto 'maschile'. Allo stesso modo molti magazine di arrampicata, e anche aziende, ignorano la necessità di parlare di diritti umani. Mi hanno accusata di essere 'politica' e non posso accettarlo. Siamo esseri umani e abbiamo più valore dell'essere semplicemente un numero e una foto pubblicitaria. Siamo il potere del cambiamento. Ho deciso quindi di dare vita a un mio progetto per diventare la voce delle donne. Tutti devono avere la possibilità di parlare, le montagne sono per tutti".

La prima via l'hanno aperta all'inizio di settembre a Chamonix, sulle Alpi francesi, insieme all'alpinista svizzero Michel Piola, chiamandola 'Rise Up For Human Rights'. La seconda è stata nelle Dolomiti, in Val di Fassa, dove Nasim era già stata a fine agosto per partecipare a un incontro pubblico. "Per la terza via - confessa - ci sono delle opzioni, dobbiamo scegliere dove". 

Ad accompagnarli nell'impresa sul Catinaccio nei giorni scorsi c'era la guida alpina Gianni Trepin. "Potevamo fare da soli ma volevamo condividere l'esperienza con coloro che vivono qui", sottolinea Nasim, mettendo l'accento sulla "forza del lavoro di squadra" che "unisce persone, alpinisti, che nutrono un profondo rispetto per i diritti umani e per i diritti delle donne. Un lavoro di squadra che va oltre il genere e la nazionalità per far risuonare la voce della libertà per tutti". 

È tornata l’orsa Gemma e ha saccheggiato un furgone

AGI - Prima il rovesciamento di diversi cassonetti poi l'incursione su un pick-up per prendere del cibo per galline lasciato momentaneamente dal proprietario del mezzo. A far parlare di è ancora una volta è l'orsa Gemma che ha messo a segno un nuovo 'colpo' a Scanno (L'Aquila), in una zona diventata la preferita dove non sono nuove le sue scorribande.

All'inizio di settembre il plantigrado, che ha 24 anni, era entrato in un hotel per mangiare una torta, poi era passata a fare razzia di farina nella pizzeria di fronte. Infine l'incursione all'interno di un condominio, arrivando fino al terzo piano dove c'è una pasticceria, salvo poi avere problemi per uscire; di qui il danneggiamento della porta d'ingresso. 

Ginnastica ritmica, chiesta l’ammonizione per l’allenatrice delle Farfalle: «Solo eccesso d’affetto»

La procura federale della Federginnastica ha chiesto al tribunale nazionale la sanzione dell’ammonizione per Emanuela Maccarani e l’assoluzione per la collaboratrice Olga Tishina. L’allenatrice delle Farfalle è stata denunciata per vessazioni e pressioni psicologiche da Nina Corradini e Anna Basta. Da qui è partita l’inchiesta sportiva per abusi che ora sta vivendo una svolta. A chiedere l’ammonizione al è stato il procuratore federale Michele Rossetti, che ha dichiarato: «La colpa di Emanuela Maccarani? Aver avuto un eccesso di affetto per la ginnasta Anna Basta».

Livia Rossi: «Quadro probatorio ridimensionato»

Durante l’udienza è intervenuta Livia Rossi, membro applicato della Procura generale dello sport del Coni. Ha spiegato: «Questo processo è molto mediato e dobbiamo stare attenti. Il quadro probatorio ne esce comunque ridimensionato. La strada per arrivare al successo nello sport è impervia e serve sacrificio. Stiamo parlando di un livello olimpico e la disciplina, la ginnastica ritmica, richiede dei requisiti innanzitutto di natura fisica. E c’è anche il peso. Siamo in presenza di ragazze giovanissime che quando vengono selezionate per diventare atlete di livello nazionale stravolgono la loro vita. Ci vuole quindi anche una particolare forza mentale, una predisposizione e un forte autocontrollo per controllare periodi di forte stress. Mentre da parte delle allenatrici non servono solo le capacità tecniche, ma anche l’attitudine a saper controllare situazione di questo genere».

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica in una foto del 2021 (Imagoeconomica).

Rossetti: «Non ci sono prove»

Il procuratore Rossetti ha invece affermato che «non ci sono prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste. Non c’è stato un accanimento per ottenere una medaglia in più. Sarebbe stata un’occasione d’oro per la squadra attuale della nazionale, perché finalmente qualcuno aveva scoperchiato un meccanismo perverso». L’indagine preliminare della procura ordinaria di Monza prosegue. Il processo sportivo, invece, potrebbe chiudersi. Secondo Rossetti, se i presunti abusi fossero veri, anche tra le Farfalle attuali ci sarebbe stata qualche atleta a denunciare.

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica con la medaglia d’oro vinta ai Mondiali del 2021 in Giappone (Getty Images).

La pesata in mutande: «Negli spogliatoi non si sta in giacca e cravatta»

Tra i punti chiave nella denuncia a Maccarani presentata dalle ex atlete Corradini e Basta ci sarebbero state le pesate giornaliere in mutande. Rossetti ha risposto anche su questo tema: «Stiamo parlando di ragazze che vivevano in maniera familiare, passavano ogni giorno insieme. Qualsiasi sportivo che frequenta uno spogliatoio non ci va in giacca e cravatta. Che il peso sia importante nella ginnastica ritmica è un dato di fatto. E la pratica della pesata quotidiana è stata abbandonata spontaneamente da Maccarani prima che avvenisse qualunque tipo di apertura di fascicolo».

Su Fb accosta la morte di Napolitano a quella di Messina Denaro: sospeso esponente di FdI di Saluzzo

«È morto Napoletano! È morto Giovanni Messina Denaro, quindi l’anno si può dichiarare concluso nel migliori dei modi». Recitava così, errori compresi, il messaggio postato su Facebook dal presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Saluzzo Mario Pinca che ha ben pensato di accostare le morti del Presidente della Repubblica emerito e del boss di Cosa Nostra. Il post, poi cancellato, ha da subito generato molte polemiche e imbarazzo nel partito di Giorgia Meloni, tanto che è arrivata la sospensione di Pinca dal suo incarico.

Post di Mario Pinca (Facebook).

La reazione di Fratelli d’Italia

La reazione di Fratelli d’Italia, come detto, è stata pressoché immediata, con il coordinatore della provincia di Cuneo, William Casoni, che ha previsto il commissariamento del circolo di Saluzzo e la sospensione del suo presidente. «Pinca ha fatto dichiarazioni che non sono in linea col partito», ha dichiarato Casoni a La Stampa, «per ora è sospeso e la questione è in mano agli organi competenti, si vedrà cosa decideranno da Roma». Dalla provincia piemontese la notizia è giunta fino ai Palazzi romani dove il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, sta pensando all’espulsione del dirigente locale. Mario Pinca, dal canto suo, dopo aver rimosso il post incriminato non ha potuto fare altro che accettare la sospensione. «Ho sbagliato e me ne assumo tutta la responsabilità», ha chiarito, precisando tuttavia di non essere stato lui a scrivere il post, ma il nipote che gli avrebbe sottratto il cellulare contro le sue volontà.

L’ultima vera monarchia vota per un Parlamento senza poteri

AGI - Nello Swaziland - ora chiamato ufficialmente Eswatini - mezzo milione di aventi diritto sono in fila alle urne per le parlamentari, ma i candidati sono tutti indipendenti in assenza di partiti politici, vietati da 50 anni. Gli elettori del piccolo regno dell'Africa australe sono chiamati a scegliere 59 membri della camera bassa del parlamento, che nell'ultima monarchia assoluta del continente hanno solo un ruolo consultivo e non esercitano alcun potere tangibile.

L'appuntamento elettorale era comunque atteso, essendo il primo dalle vaste manifestazioni pro-democrazia del 2021, ma per i detrattori e' l'ennesima farsa intesa a legittimare la monarchia assoluta. "Il governo uscente ha fatto un lavoro eccezionale", ha dichiarato il re Mswati III poco prima dell'apertura dei seggi, esortando gli elettori a "votare per persone che garantiranno che il regno rimanga pacifico e stabile, che amano lo Swaziland e la nazione e che continueranno a portare avanti le aspirazioni di sviluppo del regno".

Il sovrano, salito al trono nel 1986, a soli 18 anni, sceglierà poi altri dieci rappresentanti. Finora le cronache da Mbabane, la capitale, riferiscono di un clima di calma nei seggi elettorali dove le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente. I partiti politici sono stati banditi nello Swaziland dal 1973, costringendo le persone in cerca di posizioni elettive a candidarsi come indipendenti alle elezioni parlamentari, in agenda ogni cinque anni.

I risultati di questa tornata elettorale saranno resi noti entro il fine settimana. Come conseguenza di una monarchia che reprime con violenza il dissenso e del sistema di nomina vigente - i candidati vengono scelti dai capi tradizionali - i rappresentanti e funzionari eletti sostengono tutti il re. Pertanto il voto non potrà mai portare a un cambiamento e il parlamento, di fatto senza alcun potere, non può criticare o agire contro l'esecutivo o il re.  

Nel piccolo regno dell'Africa australe, è il sovrano che nomina il gabinetto, il primo ministro e i giudici, approva le leggi proposte dal parlamento e comanda tutte le forze di sicurezza. "Anche se venissero eletti in parlamento, questi candidati non avrebbero il potere di ritenere responsabile l'esecutivo, compresa la monarchia assoluta", ha dichiarato Zweli Martin Dlamini, direttore di Swaziland News, al programma Newsday della Bbc.

I consiglieri di Mswati III difendono il sistema tradizionale dello Swaziland basato sulla monarchia. Come altri critici schietti del re, Dlamini è stato perseguito più volte per i suoi scritti e le sue dichiarazioni. Due parlamentari dell'opposizione, eletti nel 2018, sono attualmente detenuti per aver sostenuto un governo democratico, mentre un terzo è in esilio. Lo scorso gennaio un avvocato per i diritti umani che si opponeva al re, di nome Thulani Rudolf Maseko, è stato ucciso in casa, poche ore dopo che il monarca aveva messo in guardia chi lo criticava o stava all'opposizione.

Nel 2021 delle proteste guidate dagli studenti, iniziate per la presunta brutalità della polizia, si sono trasformate in una richiesta di profondo cambiamento politico. Secondo Human Rights Watch (Hrw), almeno 46 persone sono morte in una serie di scontri tra forze di sicurezza e manifestanti. Un bilancio contestato dal governo che ha giustificato l'intervento della polizia quale risposta ai violenti attacchi.

Al centro delle critiche in patria, seppur represse, e dei difensori dei diritti umani è lo stile di vita opulente del re, poligamo, che ostenta auto e orologi di lusso, mentre più di un terzo di 1,2 milione di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà stabilita dalle organizzazioni internazionali. 

L’inflazione a settembre rallenta al 5,3 per cento

A settembre 2023 si è registrato un ulteriore, seppur lieve, rallentamento dell’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, in questo mese l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,2 per cento su base mensile e del 5,3 su base annua, da +5,4 per cento del mese di agosto. La nuova discesa, ha spiegato l’Istituto, ha risentito dell’andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui «crescita annua si riduce sensibilmente pur restando su valori marcati (+8,6 per cento)». Di contro hanno accelerato i prezzi dei beni energetici non regolamentati (carburanti, luce e gas a mercato libero) e dei servizi di trasporto.

Frank Carpentieri morto a 47 anni: addio al dj e autore delle musiche di Made in Sud

Il mondo dello spettacolo piange Frank Carpentieri, morto prematuramente all’età di 47 anni dopo una vita passata dietro ai giradischi da dj. Era diventato noto in modo particolare per la sua partecipazione alla trasmissione Rai Made in Sud.

Ha lottato a lungo contro un tumore

L’artista era malato da diverso tempo e stava combattendo contro un tumore maligno che l’aveva costretto a un ricovero all’ospedale Monaldi fin dall’inverno 2023, come riportato da Napoli Today. Nel suo ultimo messaggio social, ci aveva tenuto a ringraziare tutto il personale medico che lo stava seguendo nella sua ora più buia con queste parole: « Un ringraziamento agli Ospedali dei Colli fatti di tanti eroi medici come il dottor Ciro Battiloro del Monaldi, un luminare dell’oncologia il quale mi tiene in cura, il mio riferimento fisico e morale per combattere questa battaglia. Un ringraziamento al dottor Umberto di Serio, al dottor Andrea Petraio del Monaldi e al dottor Mario Guarino del Cto. Voglio dire loro grazie per come si adoperano giorno dopo giorno per salvare vite umane. Un ringraziamento alla direttrice, dottoressa Iervolino e al direttore dottor Giuseppe Fiorentino. Grazie a tutti voi combatterò fino alla fine. Un grazie anche alla Società Calcio Napoli nella figura di Edo de Laurentiis e ai calciatori tutti, per avermi dimostrato la loro vicinanza. Infine, grazie alle migliaia di persone che sia pure con un semplice messaggio, mi hanno dimostrato la loro vicinanza. Viva la vita. Il vostro Frank Carpentieri».

Il ricordo di Clementino

Tanti gli artisti con cui Carpentieri aveva avuto l’occasione di collaborare nel corso della sua carriera, da Rocco Hunt a Enzo Avitabile, passando per gli Almamegretta, i Subsonica o ancora Clementino. Quest’ultimo in particolare, venuto a conoscenza della scomparsa dell’amico, ha voluto dedicargli un toccante omaggio social. Qui le parole dell’artista campano.

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