Paesi Bassi, il governo Rutte cade sulla legge per l’immigrazione

Il governo olandese guidato da Mark Rutte, leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, è caduto. La questione migranti è stata determinante per la spaccatura. Considerata l’importanza di Rutte nelle politiche europee, la fine del governo potrebbe avere importanti ripercussioni anche sull’Unione Europea.

In Olanda, il governo Rutte è caduto. I partiti non hanno raggiunto l'accordo sulla limitazione dell'ingresso dei richiedenti asilo.
Mark Rutte (foto Imagoeconomica).

 

Mancato accordo sull’ingresso dei richiedenti asilo

L’accordo dei partiti è saltato quando è stata affrontata la questione su come limitare l’ingresso ai richiedenti asilo. Da mesi i Paesi Bassi stanno cercando di darsi nuove regole per arginare l’arrivo di migranti. I due partiti più a destra nello schieramento uscente – i liberali di Rutte (VVD) e i democristiani (CDA) – hanno proposto la creazione di due categorie di richiedenti asilo: quelli in fuga da persecuzioni e quelli in fuga da guerre. Gli appartenenti a alla seconda categoria avrebbero avuto l’obbligo di tornare a casa una volta cessato il conflitto. Per quanto riguarda il ricongiungimento, la riforma della destra mirava a ridurre il numero di parenti che hanno diritto alla riunificazione familiare. Ma gli altri due partiti – i liberali-progressisti del D66 e l’Unione cristiana (CU) – non hanno accettato la bozza di riforma.

Il premier dimissionario Rutte era al quarto governo

Nelle scorse settimane Rutte – che era al suo quarto governo – si era recato a  Tunisi, proprio nel tentativo di trovare una soluzione ai problemi delle migrazioni,  assieme a Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.  Secondo quanto riportato dai media olandesi, le nuove elezioni dovrebbero tenersi a ottobre.

Powered by WordPress and MasterTemplate