Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Paesi Bassi, il governo Rutte cade sulla legge per l’immigrazione
Il governo olandese guidato da Mark Rutte, leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, è caduto. La questione migranti è stata determinante per la spaccatura. Considerata l’importanza di Rutte nelle politiche europee, la fine del governo potrebbe avere importanti ripercussioni anche sull’Unione Europea.
Mancato accordo sull’ingresso dei richiedenti asilo
L’accordo dei partiti è saltato quando è stata affrontata la questione su come limitare l’ingresso ai richiedenti asilo. Da mesi i Paesi Bassi stanno cercando di darsi nuove regole per arginare l’arrivo di migranti. I due partiti più a destra nello schieramento uscente – i liberali di Rutte (VVD) e i democristiani (CDA) – hanno proposto la creazione di due categorie di richiedenti asilo: quelli in fuga da persecuzioni e quelli in fuga da guerre. Gli appartenenti a alla seconda categoria avrebbero avuto l’obbligo di tornare a casa una volta cessato il conflitto. Per quanto riguarda il ricongiungimento, la riforma della destra mirava a ridurre il numero di parenti che hanno diritto alla riunificazione familiare. Ma gli altri due partiti – i liberali-progressisti del D66 e l’Unione cristiana (CU) – non hanno accettato la bozza di riforma.
Il premier dimissionario Rutte era al quarto governo
Nelle scorse settimane Rutte – che era al suo quarto governo – si era recato a Tunisi, proprio nel tentativo di trovare una soluzione ai problemi delle migrazioni, assieme a Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Secondo quanto riportato dai media olandesi, le nuove elezioni dovrebbero tenersi a ottobre.