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Olimpiadi Milano-Cortina, si pensa di usare la pista da bob di Pechino
Più che una pista da bob è una pista da… boh. Il tempo scorre, il 2026 si avvicina, ma ancora non si sa dove saranno in programma le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Anzi, una cosa quasi certamente è nota: che non si faranno dentro l’Italia, ma fuori. E già qui, figura barbina. Ma quanto fuori? Un conto è contemplare, come si è fatto, le alternative di Saint Moritz, in Svizzera, o di Innsbruck, Austria. Ben altro è ragionare su un’ipotesi che avrebbe del clamoroso ma sta prendendo sempre più piede: cioè Pechino, Cina. A quasi 8 mila chilometri di distanza da Cortina. Giusto un pelo fuori mano.
La soluzione è meno strampalata di quello che si pensi, semplicemente perché la pista da bob cinese è quella più “fresca”, essendosi conclusa lì l’ultima edizione delle Olimpiadi invernali, quelle del 2022 che hanno consegnato il testimone proprio a Milano-Cortina. Ma che ora sono pronte a vederselo spedito indietro, in una richiesta d’aiuto piuttosto disperata.
Malagò si era arreso all’idea di una sede fuori dall’Italia
D’altronde il presidente del Coni Giovanni Malagò aveva ammesso che il Comitato organizzatore era pronto ad arrendersi all’idea di «identificare un’altra sede fuori dall’Italia». Smentendo il presidente della Federazione italiana sport invernali (Fisi), Flavio Roda, che aveva invece ribadito l’impegno nel cercare di «investire il possibile per costruire la pista nel nostro Paese».
L’ipotesi scartata del recupero della pista di Torino 2006
Tra le ipotesi passate al vaglio ma scartate per infattibilità c’era anche quella di riattivare la (derelitta) pista di Cesana Pariol, quella usata per Torino 2006 e abbandonata. Un’infrastruttura costata alla fine 110 milioni di euro, a cui vanno sommati 2 milioni di manutenzione all’anno fino al 2012, a fronte di un prezzo preventivo che nel 1998 era quasi la metà: 60 milioni. Senza contare che nel 2018 l’allora sindaca di Torino Chiara Appendino si sfilò, non senza polemiche, dall’organizzazione dei Giochi.
Costo di 80 milioni, 800 giorni di tempo, aste deserte
Adesso il costo di questo impianto è oltre 80 milioni. A Cortina le aste sono andate deserte, in Veneto non si trova una ditta che voglia fare i lavori a quelle condizioni, cioè con pochi soldi e soprattutto poco tempo (circa 800 giorni) per costruire l’impianto, con buona pace del governatore Luca Zaia. Ecco perché la Cina è sempre più vicina. Olimpiadi Milano-Cortina-Pechino 2026. Suona come uno scherzo, ma una soluzione non può slittino, pardon slittare, ancora per molto.