Milano-Cortina, Sala: «La pista da bob a St Moritz andrebbe bene»

«Credo che, con rispetto di Cortina e del mio collega sindaco, sia una decisione giusta trovare un’altra alternativa alla pista di bob. Se fosse Saint Moritz a noi andrebbe molto bene perché farebbe risparmiare». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala dopo che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva annunciato che l’impianto per le Olimpiadi invernali del 2026 non sarà costruito in Italia ma che si opterà per l’estero. «Obiettivamente non è contemporaneo spendere così tanti soldi per un’opera che poi non viene utilizzata», ha aggiunto Sala, «e credo che si possa avere un Villaggio olimpico unico a Livigno».

L’ipotesi Cina

Nelle scorse settimane, tra ritardi nella realizzazione degli impianti e polemiche, si era palesata la possibilità che le gare di bob, skeleton e slittino di Milano-Cortina 2026 potessero essere disputate in Cina, a Pechino, non potendo l’Italia contare su piste adeguate. Anche quella di Torino 2006, infatti, è inutilizzabile.

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò, predidente del Coni (Getty Images).

Confindustria Veneto: «Non se lo merita l’Italia»

Contrario alla decisione di Malagò e del Coni è il presidente di Confindustria veneto, Enrico Carraro, che ha parlato della sconfitta di un intero Paese: «Non ci meritiamo di essere visti come quelli che non sono in grado di raggiungere l’obiettivo nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l’Italia. Non è un problema solo di Giochi Olimpici ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica e il Veneto poteva farcela, come sottolineato a più riprese anche dal presidente Luca Zaia». Contrariato anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo che ha sottolineato come la Regione Piemonte avesse proposto di utilizzare gli impianti di Torino e della città metropolitana. «Mi dispiace che il governo abbia scartato questa opzione preferendo investire all’estero somme dei contribuenti italiani, invece che usarle per riqualificare i nostri impianti italiani», ha detto il primo cittadino. «Oltretutto con questa decisione sfuma un’occasione unica di ripensare anche al futuro della pista di Cesana, impianto che Torino e il Piemonte avevano messo a disposizione dei Giochi».

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