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Migranti, Darmanin: «La Francia non accoglierà chi è sbarcato a Lampedusa»
Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, è stato chiaro: la Francia non accoglierà i migranti che stanno sbarcando in questi giorni a Lampedusa. La presa di posizione arriva nonostante la telefonata del 15 settembre scorso con l’omologo italiano Matteo Piantedosi, che oggi raggiungerà a Roma, e le parole del presidente Emmanuel Macron. Quest’ultimo, venerdì scorso, ha dichiarato: «L’Europa deve essere al fianco dell’Italia».
Darmanin: «Impedire alla gente di venire». La Lega: «Basta chiacchiere»
Il ministro dell’Interno ha risposto ai giornalisti: «No, la Francia non si appresta a farlo, la Francia vuole aiutare l’Italia a controllare la sue frontiere per impedire alla gente di venire. Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte». Dopo la presentazione del piano in dieci punti dell’Ue, anche la Germania e la Polonia si sono allineati alla posizione parigina. A Darmanin ha poi risposto la Lega con una nota: «Basta chiacchiere, gli italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall’Europa dei fatti concreti».
Polska nie da si? z?ama?!
Donald Tusk i PO chcieli ich wpu?ci?. Zrobili to raz – i zrobiliby to znowu.
My nie wpu?cimy NIKOGO! Polskie kobiety i dzieci b?d? BEZPIECZNE!
Taka jest stawka tych wyborów.
#BezpiecznaPrzysz?o??Polaków pic.twitter.com/pRU9jEwus1— Mateusz Morawiecki (@MorawieckiM) September 18, 2023
La Francia vuole «proteggere le frontiere»
Darmanin è certo che dal governo Meloni non arriveranno proteste formali e che l’Italia non si opporrà alla linea europea. Si punta a una protezione delle frontiere, come dichiarato dallo stesso ministro francese: «Ciò che vogliamo dire ai nostri amici italiani, che credo siano perfettamente d’accordo con noi, è che dobbiamo proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea e soprattutto esaminare subito le richieste d’asilo. Quando non ci sono le condizioni, rimandare nel loro Paese». E ha aggiunto: «Alle persone che arrivano sul nostro territorio non si può dare come messaggio che saranno accolti comunque. Se ci sono richiedenti asilo che hanno i motivi legali per chiederlo, che sono perseguitati per motivi politici, sono rifugiati. E in quel caso, la Francia, come ha sempre fatto, può accogliere queste persone. Ma nel 60% per cento dei casi vengono da Paesi come la Costa d’Avorio, la Guinea, il Gambia, dove non ci sono problemi umanitari».