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Meloni sul salario minimo: «Uno slogan ma ci confronteremo»
«Il salario minimo è un bel titolo, funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare dei problemi». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo a Non Stop News su Rtl 102.5 aggiungendo subito di essere disponibile «ad aprire ad un confronto con l’opposizione», pur sottolineando che la via da seguire è quella
della contrattazione collettiva «da rafforzare». «Sono un po’ incuriosita da un’opposizione che dopo essere stata al governo una decina d’anni, oggi scopre che in Italia c’è un problema di salario e di precariato e lo considera una responsabilità di un governo che è in carica da nove mesi», ha poi ironizzato.
L’apertura alla discussione apprezzata da Calenda
Su un probabile rinvio della discussione Meloni ha quindi risposto: «Hanno chiesto un confronto e per confrontarsi serve tempo ma poi si sa: come si fa si sbaglia». Carlo Calenda, il più possibilista a un compromesso con la maggioranza, ha accolto positivamente l’apertura della premier: «Oggi è un giorno molto importante per il #salariominimo. Pensare che possa funzionare con il governo il prendere o lasciare è sbagliato e serve solo a chi vuole boicottare ogni possibilità di vederlo approvato per montare una campagna di propaganda “contro”», ha twittato il leader di Azione. «La nostra proposta è la seguente: la maggioranza levi l’emendamento soppressivo; le opposizioni accettino che in aula si vada solo con la discussione generale senza voto; il Governo fissi incontro con le opposizioni prima della pausa estiva. E iniziamo a ragionare del merito».
Oggi è un giorno molto importante per il #salariominimo. Pensare che possa funzionare con il Governo il prendere o lasciare è sbagliato e serve solo a chi vuole boicottare ogni possibilità di vederlo approvato per montare una campagna di propaganda “contro”. La nostra proposta è…
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) July 25, 2023
L’affondo alla Cgil e allo sciopero di ottobre
Nel suo intervento la premier non ha risparmiato una stoccata alla Cgil: «Hanno lanciato uno sciopero generale contro la Legge di Bilancio che però ancora non c’è. Questo ci fa capire che non è un tema di merito, è un’opposizione pregiudiziale».