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La Premier League ancora in ginocchio contro il razzismo
Anche in questa stagione, la Premier League continuerà la sua simbolica battaglia contro il razzismo e ogni forma di discriminazione. Sarà consentito ai giocatori di inginocchiarsi prima delle partite. Il gesto di sensibilizzazione, nato in solidarietà al movimento per i diritti Black Lives Matter, non avverrà prima di tutte le partite. Si farà solo in occasioni particolari, come ha precisato la stessa lega inglese, così da assicurare il massimo rilievo possibile il messaggio.
L’urlo dalla Premier: «Niente posto nel calcio per il razzismo»
«L’obiettivo è di amplificare il messaggio che il razzismo non ha posto nel calcio o nella società», ha fatto sapere la Premier, accogliendo così la richiesta presentata dai capitani delle 20 società della massima divisione inglese. I giocatori si inginocchieranno prima del fischio d’inizio di tutti gli incontri della prima giornata, in programma questo fine settimana. Ma poi sceglieranno momenti specifici della stagione per ripetere il gesto, diventato in Inghilterra parte integrante del rituale pre-gara delle partita di calcio.
L’anno scorso in ginocchio anche al Boxing Day
Un anno fa, la lega inglese aveva diramato un comunicato analogo in cui si rimarcava come la scelta fosse stata presa insieme ai calciatori. Ed erano state specificate con anticipo anche le date in cui ci si sarebbe inginocchiati. Lo si è fatto alla prima giornata, come quest’anno, poi in alcuni match di ottobre e marzo per portare avanti la campagna No Room for Racism. Ci si è inginocchiati poi durante le gare del Boxing Day, appuntamento natalizio per eccellenza in Premier League. È successo anche nelle prime gare dopo la pausa per il Mondiale in Qatar, nell’ultima giornata di campionato e prima delle finali di FA Cup e Coppa di Lega.
La lotta al razzismo nel calcio continua
Nonostante le campagne contro il razzismo, nel calcio si continua ad assistere ancora a episodi pesanti nei confronti di alcuni calciatori. In Italia è successo diverse volte, come in semifinale di Coppa Italia tra Inter e Juventus. In quel caso la curva bianconera è stata multata per i cori contro Lukaku. In Spagna i casi peggiori sono stati contro Vinicius Jr., diventato un simbolo della lotta contro il razzismo. Tanto che il suo Paese d’origine, il Brasile, gli ha intitolato anche la legge anti-razzismo. Questa prevede l’interruzione del gioco in caso di condotta antisportiva o razzista da parte del pubblico.
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