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IA e musica, in arrivo un accordo per legalizzare i deepfake?
Molto presto anche i deepfake musicali potrebbero diventare legali. Google e Universal Music sarebbero a lavoro per dare vita a un accordo che permetta agli utenti di utilizzare l’intelligenza artificiale per generare brani inediti del loro artista preferito. Lo riporta il Financial Times, che ha anticipato la nascita di uno strumento che consenta di ottenere in licenza voce e melodie degli artisti pagando loro il copyright. Se la trattativa, ancora però nelle fasi iniziali, dovesse realmente concretizzarsi, sarebbe un importante passo per la tutela e la salvaguardia dell’industria musicale, sempre più in difficoltà nel bannare e contrastare la nascita di canzoni generate con l’IA.
Cosa sappiamo sullo strumento per creare nuovi brani con l’IA
L’intelligenza artificiale, sin dal suo primo impatto nella musica, sembra avere a tutti gli effetti il potenziale per essere la nuova frontiera nello streaming. Persino alcuni artisti come David Guetta ne hanno elogiato le capacità, presentando personali deepfake durante i loro concerti. Il Financial Times ha paragonato il boom dell’IA a quello che nel 2005 ebbe YouTube, quando gli utenti usarono le canzoni come colonne sonore dei loro video amatoriali. Allora le case discografiche iniziarono un lungo braccio di ferro con la piattaforma fino a raggiungere oggi un accordo di collaborazione che frutta all’industria musicale circa 2 miliardi di euro annui. La partnership fra Google e Universal Music sembra inserirsi nello stesso scenario, che mese dopo mese richiede sempre maggiore attenzione.
Al momento non si conoscono molti dettagli circa il nuovo strumento in arrivo. Stando alle anticipazioni, si tratterà di una piattaforma cui accedere previo pagamento dei diritti di copyright a uno o più artisti, che a propria discrezione potranno decidere se aderire o meno all’iniziativa. È probabile dunque che il database non contenga tutti i brani del panorama musicale globale. Una volta effettuato l’accesso, ciascun utente potrà utilizzare la voce o le melodie dei cantanti per creare, con l’intelligenza artificiale generativa, la cover di un brano esistente oppure un inedito. Sempre secondo il Financial Times, anche Warner Music sarebbe interessata all’accordo. Il Ceo Robert Kyncl ha avanzato l’ipotesi di sviluppare software capaci di trarre ispirazione da musica già prodotta per «portare l’IA su un nuovo livello».
Da Johnny Cash a The Weeknd, i deepfake più famosi sui social
Fra i brani deepfake più famosi c’è Heart on My Sleeve con le voci di The Weeknd e Drake, sbarcata su TikTok ad aprile 2023. In poche ore ha ottenuto oltre 800 mila ascolti, tanto da diventare uno dei pezzi più ascoltati su Spotify e YouTube. Il rapper, fra gli artisti più redditizi di Universal Music, decise di opporsi, intimando un’immediata rimozione della canzone. Si trattò solo di un caso che ha coinvolto anche Rihanna, Jay-Z e Ariana Grande, che in un deepfake su YouTube interpreta Bagno a mezzanotte di Elodie. Che dire poi di Freddie Mercury che canta Thriller di Michael Jackson oppure di Frank Sinatra, la cui voce è stata replicata in una improbabile versione hip-hop della canzone Gangsta’s Paradise di Coolio. Senza dimenticare una Barbie Girl in chiave country con l’interpretazione del crooner Johnny Cash.