Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Hong Kong, una taglia da un milione su otto «rivoltosi anti-cinesi»
A tre anni dalla legge sulla sicurezza nazionale che il governo di Pechino ha imposto su Hong Kong, partita il 30 giugno del 2020, la polizia per la sicurezza nazionale ha emesso un taglia di un milione su otto personaggi. Si tratta di figure inserite all’interno del movimento pro-democrazia dell’ex colonia, a cui sono stati rivolti anche altrettanti mandati di cattura. La taglia equivale a circa 130 mila dollari americani. Le otto figure sono gli ex deputati Ted Hui e Dennis Kwok, gli attivisti Nathan Law, Anna Kwok, Elmer Yuen, Mung Siu-tat e Finn Law, e l’avvocato Kevin Yam. A riferirlo sono i media locali.
Per Hong Kong sono «otto rivoltosi anti-cinesi»
Per il dipartimento per la sicurezza nazionale di Hong Kong si tratta di «otto rivoltosi anti-cinesi». E le accuse sono varie, come «sovversione» o incitamento all’indipendenza, sebbene quella principale sia una: l’impegno in attività dannosa per la sicurezza nazionale all’estero. La legge entrata in vigore nel giugno 2020 prevede i margini di un’applicazione extraterritoriale. E l’annuncio arriva pochi giorni più tardi rispetto alla pubblicazione sul quotidiano Ta Kung Pao di un editoriale in cui si cita l’articolo 38 di questa legge. Viene sottolineato che la normativa si applica anche a chi risiede fuori da Hong Kong.
Gli otto risiedono in Nord America, Gran Bretagna e Australia
Gli otto ricercati si trovano tutti in esilio, tra Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia. Steve Li, capo della polizia di Hong Kong, ha spiegato che la taglia «non è un modo per fare spettacolo», ma un modo per fare applicare la norma. Nella nota del dipartimento il gruppo viene tacciato di aver «violato in modo grave» le regole, collaborando con «nazioni straniere per minare lo status finanziario di Hong Kong». La polizia, inoltre, ha promesso di «imporre loro una pena più lieve» qualora decidessero di consegnarsi spontaneamente. Sarebbero inoltre 260 le persone tra i 15 e i 90 anni ad essere state arrestate per atti che mettono in pericolo la sicurezza nazionale dal 2020 al 2023.