Daily Archives: 16 Ottobre 2024

Uccide la moglie nell’Alessandrino e si consegna ai carabinieri

AGI - Dramma familiare all'alba a Solero, nell'Alessandrino, dove un uomo di 61 anni ha accoltellato a morte la moglie di 53 anni uccidendola, e poi ha chiamato lui stesso i carabinieri per consegnarsi. La tragedia si è consumata questa mattina verso le 5.30. Sul posto sono arrivati i carabinieri del comando provinciale di Alessandria, insieme all'equipe del 118, che non ha potuto che constatare il decesso della donna, Patrizia Russo, una insegnante di sostegno alle scuole medie 'Lucio Ferraris', con sede in paese.

 

Le notizie sul drammatico episodio sono ancora molto frammentarie. Solero è un piccolo centro di 1700 abitanti a ovest del capoluogo, lungo la statale per Asti, nella zona in cui sorgono due aree industriali. La coppia si era trasferita in paese da circa 1 anno. Le indagini sul femminicidio sono condotte dai carabinieri del comando provinciale di Alessandria, coordinati dal magistrato Andrea Trucano.

 

Secondo le informazioni raccolte, marito e moglie erano rientrati ieri sera dalla Sicilia, regione della quale sono originari, in particolare della provincia di Agrigento. Dalla coppia erano nati due figli, che però non vivono con loro: uno abita a Pisa e uno vive all'estero.

Traffico di migranti dalla Libia all’Italia, 10 fermi a Milano

AGI - La polizia di Milano e la Dda hanno smantellato un gruppo di trafficanti di migranti che faceva entrare illegalmente in Italia e in altri Paesi europei, tramite imbarcazioni salpate dalle coste libiche, cittadini egiziani. Sono stati eseguiti 10 fermi di indiziato di delitto per altrettanti indagati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed esercizio abusivo dell'attività creditizia. 

 

Le indagini della Squadra mobile di Milano, avviate nel mese di luglio 2023, hanno evidenziato la presenza di una cellula milanese inserita in un piu' ampio network criminale internazionale, con ramificazioni in Egitto, Libia e altri Paesi europei. In particolare, i migranti, dopo aver concordato, dall'Egitto, la partenza - hanno ricostituito gli investigatori - versavano gli importi imposti ai facilitatori presenti a Milano. Dal loro paese venivano spostati in Libia dove erano presi in consegna dai facilitatori libici e collocati in safe house dislocate in varie località in attesa di partire.

 

Durante tale attesa, che è spesso durata anche diversi mesi, talvolta anche in condizioni degradanti, alcuni migranti sono stati anche costretti a improvvisi trasferimenti, per sottrarsi ai crescenti controlli delle autorità libiche. Dopo aver raggiunto l'Europa, in particolare la Grecia o l'Italia, su imbarcazioni non sempre in grado di sostenere la traversata, gli indagati si sono talvolta adoperati per far ottenere ai migranti irregolari permessi di soggiorno o per garantire il trasferimento da Milano ad altre città.

 

Gli inquirenti hanno documentato almeno 8 attraversate, una approdata a Lampedusa, una a Civitavecchia e 5 sulle coste greche. Un ulteriore viaggio, con destinazione le coste italiane, si è concluso con una attività di soccorso, dopo che l'imbarcazione era finita alla deriva. Per ogni singolo migrante diretto verso l'Italia l'associazione incassava un introito oscillante tra i 4000 e i 6000 euro, per lo più versati da parenti o amici. La rotta attraverso la Grecia ha comportato per i migranti, invece, il pagamento di una cifra compresa tra i 3000 e i 5000 euro. Per il pagamento della somma pattuita è stato ancora una volta utilizzato il metodo 'hawala', grazie alla presenza, sempre nella zona di Milano, di un nucleo familiare specializzato nel trasferimento occulto di denaro. 

Violenza sessuale su una minorenne, nove arresti in Calabria

AGI - Nove arresti sono stati eseguiti dalla polizia di Stato di Palmi, stamani, a Seminara (RC) e altre città del nord Italia per violenza sessuale di gruppo continuata e aggravata ai danni di una ragazza all'epoca dei fatti minorenne. Cinque gli indagati in carcere e quattro quelli ai domiciliari.

 

Maggiori dettagli saranno comunicati nel corso della conferenza stampa prevista alle 11 presso la sala Nicola Calipari della questura, con la presenza del procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti.

Offre alla madre biscotti “stupefacenti”, arrestato diciassettenne nel Trapanese

AGI - Prepara biscotti 'stupefacenti' e li offre alla madre che si sente male. Arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio un 17enne di San Vito lo Capo, nel Trapanese. I carabinieri sono intervenuto nell'ospedale Sant'Antonio di Trapani dove era giunta una donna che lamentava un malessere per aver ingerito dei biscotti preparati dal figlio. È così emerso che il ragazzo, di buon mattino, ha offerto alla madre per la colazione la "specialita" appena preparata. La donna ha mangiato due biscotti e, a distanza di poco tempo, ha accusato dei dolori tali da essere ricoverata nella struttura ospedaliera dove si è scoperto che fra gli ingredienti c'era sostanza stupefacente.

 

Nel corso della perquisizione, i militari hanno trovato due involucri di hashish per complessivi 750 grammi, 40 dosi di ketamina (per un peso di 16 grammi), 220 di marijuana, oltre duemila euro in contanti e vari sacchetti di 'biscotti stupefacenti' appena sfornati. Il ragazzo, a seguito dell'udienza di convalida, è stato sottoposto alla misura alternativa del collocamento in comunità di recupero.

Razzi di Hezbollah su Israele, Tel Aviv torna a colpire Beirut

AGI - L'esercito israeliano torna a bombardare i settori meridionali di Beirut, roccaforti di Hezbollah, dopo che nella notte la milizia sciita libanese ha scagliato una cinquantina di razzi su Safed, una delle quattro città sante ebraiche insieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade, situata su un'altura di 900 metri nell'Alta Galilea. Hezbollah ha rivendicato l'attacco, che non ha provocato feriti ma solo danni non gravi a un edificio nel cui cortile era caduto un proiettile. 

 

L'esercito israeliano ha bombardato una zona meridionale di Beirut, nel settore sciita di Haret Hreik, meno di un'ora dopo aver diramato un ordine di evacuazione dell'area. "Vi trovate vicino a istallazioni legate a Hezbollah contro le quali l'esercito israeliano agirà in un prossimo futuro", aveva avvertito il portavoce Avichay Adraee. Nella zona colpita era visibile un'alta colonna di fumo. L'obiettivo del raid, il primo sulla capitale libanese dopo diversi giorni, era un deposito sotterraneo di armi nella zona di Dahiyeh

 

Le forze armate israeliane hanno inoltre annunciato l'uccisione del capo delle operazioni dei droni di Hamas, Mahmoud al-Mabhouh, in un attacco nel nord di Gaza. Nel bollettino, l'esercito riferisce anche della morte a Jabaliya di miliziani del Movimento islamico in combattimenti e attacchi aerei, mentre a Rafah, nel sud della Striscia, ci sono raid di droni contro "una cellula" che stava pianificando attacchi. 

 

L'Iran, da parte sua, ha assicurato al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che risponderà in modo "deciso" in caso di attacco israeliano. Da settimane si attende la reazione dello Stato ebraico dopo l'attacco missilistico di Teheran a inizio ottobre. "L'Iran, pur compiendo tutti gli sforzi possibili per proteggere la pace e la sicurezza della regione, è pienamente pronto a una risposta decisa a qualsiasi avventura" da parte di Israele, ha affermato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi

Voto anticipato record in Georgia, polemica sulla danza di Trump

AGI - A tre settimane dalle elezioni presidenziali del 5 novembre, si scalda la corsa alla Casa Bianca. Con più di 300mila voti, in Georgia è stato demolito il record di affluenza nel primo giorno di votazione anticipata. Il precedente primato era di 136 mila voti nel 2020. Si tratta di uno Stato chiave per decidere la sfida fra Kamala Harris e Donald Trump e il dato è ancora più sorprendente perché i repubblicani hanno fissato una serie di limitazioni per rendere più complesso votare nei distretti a maggioranza democratica.

 

Intanto un giudice della Georgia ha annullato la modifica alle regole elettorali dello Stato che avrebbe richiesto il conteggio a mano dei voti, rallentando enormemente le operazioni di spoglio. "Tutto ciò che aggiunge incertezza e disordine nel processo elettorale crea un disservizio", ha affermato il magistrato della contea di Fulton, Robert McBurney, bocciando la riforma voluta a settembre dal Comitato elettorale della Georgia, controllato da una maggioranza pro-Trump.

Intanto fa discutere la surreale 'performancè di Donald Trump che lunedì a Oaks, in Pennsylvania, ha interrotto un comizio che prevedeva domande dal pubblico e si è messo a fare il dj e a danzare per 39 minuti al ritmo della sua 'playlist', da Bocelli ai Village People. "Spero che stia bene", il velenoso commento su X della rivale democratica Kamala Harris. "Basta con le domande", aveva detto l'ex presidente al comizio dopo che due spettatrici erano state soccorse per un malore, "mettiamoci ad ascoltare musica, chi diavolo vuole sentire altre domande?". Anche Joe Biden ha preso di mira il suo predecessore a un comizio a Filadelfia: "è stato sul palco per 30 minuti a ballare. Sul serio, qual è il suo problema?".

 

A tre settimane dalle presidenziali del 5 novembre, lo staff della Harris sta richiamando l'attenzione sulle condizioni mentali e di salute del candidato repubblicano che ha descritto come "perso, confuso e impietrito sul palco". Trump, imperturbabile, ha scelto nuovamente di danzare al ritmo dei Village People in un comizio ad Atlanta e non ha fatto menzione delle critiche ricevute.

 

In un comizio alla cena d'autunno del comitato elettorale di Philadelphia, Biden ha espresso il suo pieno sostegno alla Harris, con la certezza però che saprà "trovare una sua strada" da presidente. "Io ero fedele a Barack Obama ma mi sono trovato la mia strada da presidente ed è quello che farà Kamala". Parole che suonano anche come una rassicurazione per gli elettori delusi dall'attuale presidenza e come una conferma dell'impegno della sua vice a fare le cose in modo diverso se sarà eletta. Poi Biden ha alzato il tiro su Trump: "Si preoccupa più di compiacere Putin che gli americani", lo ha incalzato in relazione alla telefonata che avrebbe avuto con il presidente russo. "Ha le stesse idee sulla razza degli anni Trenta", ha tuonato ancora il presidente, "le idee di Trump sull'economia risalgono agli anni Venti. Le idee di Trump sulle donne sono degli anni Cinquanta".

16 ottobre 1943, la razzia del ghetto. Di Porto il bambino del tram “vidi mamma portata via dai nazisti”

AGI -  "Io abito al Ghetto da sempre. Quel giorno, il 16 ottobre del 1943, ero in finestra e ho visto un nazista portare via mia madre. Avevo dodici anni. Quando sono sceso, l'ho trovata su un camion. Lei mi supplicava di andare via, ma io mi ero messo in testa di salvarla". Sono le parole di Emanuele Di Porto, 92 anni, testimone del rastrellamento del Ghetto di Roma. 'Il bambino del tram', come viene chiamato, parla al Portico d'Ottavia, dove si svolgono le cerimonie in memoria della deportazione degli ebrei della capitale avvenuta il 16 ottobre del 1943 per mano dei nazisti. Oltre mille ebrei vennero strappati dalle loro case e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz: tornarono soltanto 16 di loro.

 

"Un soldato tedesco, che era li' vicino, ha preso anche a me. Mi ha messo sul camion - ha aggiunto Di Porto - dove mia madre continuava a rimproverarmi. Poi, non so come ha fatto, forse con una spinta, è riuscita a farmi scendere. Per farla contenta mi sono allontanato. Ho cominciato a camminare, fino a quando ho incontrato un camion pieno di altri ebrei. Mi conoscevano tutti, avevo paura che qualcuno mi chiamasse, per cui mi sono allontanato e sono salito su un tram. 'Sono ebreo, mi stanno cercando i tedeschi', ho detto al bigliettaio. Mi ha invitato a sedermi vicino a lui e mi ha offerto da mangiare. E prima di andarsene, visto che aveva finito il turno, mi ha affidato al suo sostituto. Alla fine sono rimasto nel tram due giorni e due notti".


Di Porto prosegue ricordando che "la terza mattina una persona che conoscevo, di religione ebraica, mi disse che mio padre era preoccupato perché pensava che mi avessero portato via assieme a mia madre. Dopo tre giorni sono sceso dal tram per raggiungerlo". 

 

 

 

 

Il carro armato italo-tedesco sarà il primo passo verso una difesa europea

AGI - La joint venture tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall annunciata martedì 15 ottobre ha un respiro che va oltre il vasto carattere innovativo di veicoli da combattimento digitalizzati in grado di dialogare con i satelliti e prendere decisioni rapidissime grazie all'Intelligenza Artificiale. L'accordo presentato a Roma dagli amministratori delegati dei due gruppi, Roberto Cingolani e Armin Papperger, segna, nelle parole di Cingolani, il "primo passo verso un concetto di difesa europea che apra la strada a ulteriori sviluppi".

 

"L'iniziativa ha un significato profondo", ha proseguito il manager italiano, "è la prima iniziativa a livello europeo in cui si crea una struttura societaria di questo tipo, una joint venture tra due colossi europei che pone le basi per un sistema europeo di difesa" e verrà costituita legalmente nel prossimo trimestre. Il modello che si auspica diventi standard è l'alleanza tra grandi aziende europee del settore, in modo da creare compagnie capaci di competere con gli operatori americani e cinesi e di eliminare le duplicazioni e sovrapposizioni che, magari per esigenze politiche di corto respiro, rendono scoordinato e farraginoso il settore europeo della difesa. Una prospettiva da allargare anche a nazioni fuori dallo spazio comunitario ma alleate, come dimostra il programma GCAP per la produzione di caccia di sesta generazione con gli inglesi di Bae Systems e i giapponesi di Mitsubushi, un'intesa ormai alla stretta finale, ha anticipato Cingolani, che ha parlato di "un'accelerazione nelle ultime settimane" e si è detto "molto ottimista".

"Un investimento per il futuro del continente"

"Occorre ragionare in maniera continentale e non nazionale, forse non ci sono ancora i finanziamenti necessari ma questa consapevolezza, anche a livello di Commissione Europea, c'è", ha detto ancora Cingolani, "abbiamo concorrenti che sono il doppio di noi, bisogna accorparsi e allearsi, mettere in comune le tecnologie, evitare sprechi e sovrapposizioni", ha concluso l'ad di Leonardo, "la nostra responsabilità sociale come grandi imprese è convincere gli Stati che questo è un investimento per il futuro, per la sicurezza del continente, per la sicurezza dei nostri figli e nipoti".

 

Se l'orizzonte è la formazione di un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento, l'obiettivo primario della nuova società Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, che avrà sede legale a Roma e il centro produttivo a La Spezia, è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank italiano e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System, nel quadro dell'investimento da 20 miliardi per rinnovare entro 10 o 15 anni tutti i sistemi di trasporto di fanteria con macchine multifunzionali, non solo carri armati ma anche veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti. "Il governo italiano sta facendo la cosa giusta: ragionare nel lungo periodo", ha commentato Papperger. Ci si attende però anche un vasto mercato per le esportazioni. "La piattaforma è a un livello tra i migliori del mondo, credo stabilirà un nuovo stato dell'arte", ha aggiunto Cingolani.

Digitalizzazione per vincere le guerre del futuro

Tale piattaforma trae forza dalla complementarità delle due aziende ed è basata su una completa digitalizzazione del mezzo, ovvero il necessario, ha avvertito Papperger, "per non perdere le guerre del futuro". "Ci siamo mossi verso un nuovo concetto di difesa multidominio con un approccio di interoperabilità", ha proseguito Cingolani, "dobbiamo considerare diverse piattaforme: i carri armati e i mezzi aerei che comunicano in uno scenario di battaglia concreto monitorato dal satellite con decisioni prese in tempo reale dall'Intelligenza Artificiale che analizza tutti i dati del continuum digitale, macchine che dialogano l'una con l'altra".

 

"C'è molto di più, ci sono anche droni da ricognizione, serve l'Intelligenza Artificiale per combinare queste informazioni, nessun uomo è in grado di prendere le decisioni corrette in contemporanea", ha aggiunto Papperger. Quanto al rischio che un attacco al sistema satellitare possa "accecare" i mezzi, Cingolani ha rassicurato: "si tratta di sistemi ibridi con satelliti ad alta e bassa quota, sono sistemi abbastanza ridondanti da prevenire il rischio di diventare ciechi a causa della distruzione di tutti i satelliti". In ogni caso, ha concluso, "i carri hanno pur sempre un conducente, i sensori e tanti strumenti. Ma non è facile accecare tutti i satelliti".

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