Crosetto: «Con i migranti può arrivare anche chi vuole fare del male»

«Ora diventa fondamentale difendere la sicurezza del Paese e sono convinto che questa necessità aumenterà nei prossimi mesi, sia perché una riesplosione dell’integralismo è possibile, sia perché fenomeni di questo tipo aumentano il rischio di immigrazione. In questo momento il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà ma anche di soggetti che arrivino per fare del male. Quindi va aumentato ancora di più il controllo perché non possiamo permetterci adesso di far entrare persone che verrebbero a combatterci». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine delle commemorazioni per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Cefalonia, che si sono svolte in Grecia.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto l'ancia l'allarme: «Con i migranti può arrivare anche chi vuole fare del male».
Migranti in arrivo a Lampedusa (Getty Images).

«Contro il terrorismo si risponde tutti insieme»

In Grecia Crosetto ha anche detto che «Non serve a nulla ricordare se non ci consente di imparare: significa capire dalla storia come comportarci su quello che accade oggi». La storia, ha proseguito il ministro «ci insegna che anche nella guerra si possono rispettare o no le regole umane, che quando il nemico si arrende lo si rispetta e non lo si uccide, che le donne, i bambini, gli ospedali e la comunità civile vanno tenuti fuori». E poi: «Contro il terrorismo si risponde tutti insieme senza riflettere un secondo e lo si fa ricordando che ci sono dei valori anche in guerra, anche contro i nemici».

Il ministro della Difesa Guido Crosetto l'ancia l'allarme: «Con i migranti può arrivare anche chi vuole fare del male».
Il palazzo del Viminale (Ansa).

Il Viminale ha individuato 28 mila obiettivi sensibili

Secondo quanto riferito dal Viminale sono oltre 28mila gli obiettivi sensibili in Italia di cui 205 quelli israeliani, in prevalenza diplomatici e religiosi. La ricognizione è stata effettuata nel corso del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Oggi la dimensione dell’attacco è più complicata da prevenire perché la minaccia può arrivare da singoli che non frequentano moschee, ma si indottrinano online e poi decidono di passare all’azione». Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, parlando di minacce del terrorismo jihaista nel corso della festa de Il Foglio a Firenze.

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