Covid, Oms: «Resta il rischio che emerga una variante più pericolosa»

L’Organizzazione mondiale della sanità «sta monitorando diverse varianti Covid-19 tra cui Eg.5», perché «rimane il rischio che emerga una variante più pericolosa che potrebbe causare un improvviso aumento dei casi e dei decessi». Lo ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la conferenza stampa a Ginevra sulle emergenze sanitarie globali. La variante Eg.5, l’ultima inserita dall’Organizzazione mondiale della sanità nella lista dei mutanti sotto monitoraggio, è al momento la seconda più diffusa al mondo dopo la Arturo:  segnalata finora in 45 Paesi, fa registrare una prevalenza dell’11,6 per cento a livello globale.

Covid, Oms: «Resta il rischio che emerga una variante più pericolosa». Monitorata la Eg.5, al momento la seconda più diffusa al mondo.
Tedros Adhanom Ghebreyesus (Getty Images).

In Italia chi risulta positivo al Covid non ha più l’obbligo di isolamento

In Italia è appena caduto l’obbligo di isolamento per le persone risultate positive al Covid, che possono ora uscire di casa e andare al lavoro anche con la malattia in corso: è stato infatti abolito l’articolo 10-ter del decreto legge 52 del 2021, che prevedeva il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora fino all’accertamento della guarigione.

«È stato abrogato l’ultimo divieto reale del Covid», ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci. «L’andamento epidemiologico, i vaccini e i farmaci non rende necessaria questa misura che era ampiamente disattesa. È una norma di buon senso, il ministero della Salute continuerà ad osservare e se necessario adotterà tutte le misure necessarie». La caduta dell’obbligo di isolamento non è stato accolto da tutti gli esperti con favore: secondo Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, lo stop  «è solo un atto politico e non ha nessuna base scientifica».

In Italia la nuova variante Eris è già la più diffusa

Intanto in Italia la nuova variante Covid, Eris, è già la più diffusa. Si tratta della sottovariante EG5.1, in grado di diffondersi più rapidamente delle altre e arrivata già in diversi Paesi occidentali. Il nome Eris deriva dal pianeta nano scoperto nel 2003 e dall’antica dea greca della discordia. Non presenta alcun sintomi diverso dalle altre varianti: mal di gola, naso chiuso, tosse secca o grassa, mal di testa, voce rauca e dolori muscolari o articolari. Non comporta febbre nei contagiati. Secondo uno studio italiano non è più pericolosa e ha una «virulenza inferiore» rispetto alle altre varianti di Omicron.

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