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Coronavirus, le cose da sapere sul decreto del 15 marzo
In arrivo misure da 16 miliardi che prevedono anche lo stop ai mutui, il rinvio delle scadenze fiscali e l'estensione della cassa integrazione in deroga a tutte le categorie.
Quasi 16 miliardi. Il maxi-decreto del governo per arginare l’impatto del Coronavirus sull’economia, sembra destinato a crescere ben oltre gli annunciati 12 miliardi. Le misure sono attese sul tavolo del consiglio Consiglio dei ministri previsto domenica 15 marzo. Tavolo che per la prima volta potrebbe svolgersi in scala ridotta con pochi ministri o addirittura in videoconferenza. Quattro i grandi capitoli del provvedimento: sanità; lavoro, con misure che vanno dagli ammortizzatori sociali alla fornitura di mascherine fino al supporto del turismo; sostegno alla liquidità di famiglie e imprese; rinvio delle scadenze fiscali e burocratiche. Dovrebbero essere accolte anche proposte dell’opposizione come stop ai pedaggi per gli autotrasportatori: il governo punta a un’ampia condivisione.
SEGUIRANNO MISURE PER LA RIPARTENZA
Dopo la nottata delle trattative con sindacati e imprese per il protocollo sul lavoro, il premier Giuseppe Conte è impegnato con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri al varo di un decreto legge dell’entità di una manovra. Un primo intervento, cui accompagnare in una seconda fase una serie di misure per la ripartenza che dovrebbero andare dallo sblocco dei cantieri ai ristori per le aziende più colpite dalla crisi.
RINVIO DELLE SCADENZE FISCALI
Da subito arriveranno il rinvio delle scadenze fiscali del 16 marzo e anche, annuncia l’Inps, la proroga del termine per il versamento dei contributi previdenziali. Il governo sarebbe pronto a varare anche un pacchetto di ammortizzatori sociali con l’estensione della cassa integrazione in deroga a tutte le categorie. E ci sarebbe poi un corposo sostegno alla sanità (si ipotizzano due miliardi e oltre). Sembra tramontare l’ipotesi di separare le misure per la sanità dagli altri interventi. Anzi, il maxi-decreto, una volta arrivato in Parlamento dovrebbe assorbire, attraverso un emendamento, tutti gli altri decreti approvati finora per fronteggiare l’emergenza coronavirus, in modo da consentire alle Camere di ridurre al minimo i lavori, in un momento in cui una parte dei parlamentari spinge per consentire, come mai avvenuto nella storia repubblicana, almeno in commissione le votazioni a distanza.
FONDI PER LA DISTRIBUZIONE GRATUITA DI MASCHERINE AI LAVORATORI
L’obiettivo è comunque coinvolgere il più possibile l’opposizione, provando a sminare polemiche quotidiane come quella di Matteo Salvini che accusa la Protezione civile di non distribuire abbastanza mascherine e torna a puntare il dito contro gli sbarchi di migranti. La produzione e fornitura di mascherine e disinfettanti è uno dei fronti su cui il governo più spinge: dovrebbero arrivare fondi per la distribuzione gratuita ai lavoratori ma soprattutto c’è il tentativo, affidato al commissario Domenico Arcuri, di intensificare la produzione in Italia di mascherine per tutta la popolazione.
RINVIO DEI MUTUI PER FAMIGLIE E IMPRESE
L’altro capitolo corposo, che si va definendo in queste ore, è quello del rinvio dei mutui per le famiglie e le imprese: i partiti premono perché la sospensione valga per tutti ma i criteri sono ancora in via di definizione. Per gli autonomi arriverà un indennizzo, diretto o attraverso le casse professionali, che potrebbe valere fino a un tetto di reddito.
NUOVE RISORSE PER GESTIRE L’EMERGENZA ALITALIA
Arrivano anche nuove risorse per gestire l’emergenza di Alitalia, aggravata dalle riduzioni dei voli a causa del coronavirus, e la creazione di una newco pubblica per prendere in affitto la parte aviation.
BRACCIALETTI ELETTRONICI PER I CARCERATI
Per le carceri le risorse potrebbero salire a 20 milioni ed è allo studio l’ipotesi di più braccialetti elettronici per alleggerire gli istituti di pena.
CONGEDI E BONUS BABY SITTER IN ALTERNATIVA ALLO SMART WORKING
Ancora da definire anche il capitolo per le famiglie, con il pacchetto di congedi e bonus baby sitter che potrebbero essere alternativi allo smart working.
RINVIO DELLA SCADENZA DELLA TARI
Dovrebbero anche arrivare norme per i comuni e un corposo pacchetto di rinvii di scadenze, dalla Tari ai documenti d’identità. Dovrebbe essere invece affrontato in un secondo momento il tema del rinvio del referendum e delle amministrative.
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