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Coronavirus, i consigli della psicologa Anna Oliverio Ferraris per tenere su il morale
L'isolamento è emotivamente complicato, sia in famiglia sia da soli. Mantenere una routine è importante: darsi ritmi e orari, rilassarsi con attività che ci piacciono, fare ginnastica in casa. E non guardare più di due tg al giorno. «Medici e infermieri sono i nuovi modelli per i nostri ragazzi. Teniamo duro e impareremo la resilienza». L'intervista.
Sono tempi surreali quelli che stiamo vivendo. Se qualche mese fa ci avessero detto che saremmo dovuti restare chiusi in casa per settimane, che tutti i treni e i voli sarebbero stati cancellati, che avremmo dovuto avere un’autocertificazione in tasca per uscire a fare la spesa, ci avremmo creduto?
L’emergenza conoravirus e le misure restrittive emanate dal governo Conte per contenere il contagio hanno stravolto le nostre abitudini. Le nostre vite sono cambiate radicalmente e all’improvviso. E per la maggior parte degli italiani tutto questo è complesso da gestire, soprattutto a livello emotivo.
Famiglie abituate a incontrarsi solo di sera ora sono costrette stesso tetto 24 ore su 24, con i bambini a casa da scuola. Lo stesso vale per le coppie. Sia per quelle che convivono, sia per quelle in città, regioni o Paesi diversi. E chi vive da solo è costretto alla solitudine. Come adattarsi a questa nuova e difficile routine? «È molto importante mantenere un certo ritmo rispetto alle attività quotidiane», spiega a Lettera43.it la psicologa Anna Oliverio Ferraris.. «Per esempio svegliarsi e andare a dormire più o meno sempre alla stessa ora, svolgere una serie di attività, da quelle più sedentarie come leggere o far studiare i ragazzi a quelle più dinamiche come la cucina, la pulizia, la ginnastica. Non dimentichiamo», aggiunge, «di mantenere il corpo attivo, altrimenti si rischia di deprimersi. Corpo e psiche sono collegati».

DOMANDA. Come combattere invece lo stress?
RISPOSTA. Cercando di organizzarsi: non strafare, né fare troppo poco, ma darsi dei ritmi. Ognuno deve trovare qualcosa rilassi, che sia l’uncinetto, il disegno o la lettura. Anche per non pensare ossessivamente all’emergenza.
A proposito, i media ci stanno bombardando di speciali dedicati al coronavirus. Che ne pensa?
Una o due volte il giorno va bene informarsi, guardare i tg, poi però bisogna staccare e dedicarsi ad altre attività. Meglio evitare di seguire lunghissime trasmissioni in tivù e talk show, che oltre a essere estremamente ripetitivi, a volte ospitano opinionisti, attori, persone non competenti. Non è il caso. Scegliere un buon film o dedicarsi alla lettura è più rilassante.
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Sono stati fatti errori di comunicazione?
È una situazione nuova che naturalmente ha trovato tutti impreparati. Alcuni media hanno senz’altro spaventato ed enfatizzato anche nella prima fase dell’epidemia. Ricordiamoci di ascoltare soltanto gli esperti.
Come spiegare il coronavirus ai bambini?
Va raccontato loro che c’è un’emergenza, ma anche che tanti medici stanno facendo di tutto per farci guarire. Qualche elemento su che cos’è questo virus va dato perché anche la conoscenza è una forma di controllo sulla paura, però non vanno spaventati. I bambini possono reggere abbastanza bene se vedono che gli adulti intorno a loro non vanno in tilt, non si spaventano e mantengono una una routine, che è rassicurante. Mandiamo ai bambini dei messaggi positivi, raccontando loro che tante persone guariscono.
I bambini possono reggere abbastanza bene se vedono che gli adulti intorno a loro non vanno in tilt, non si spaventano e mantengono una una routine. Questo è rassicurante
Stare in isolamento tutto il giorno con la famiglia o il partner sta creando situazioni complesse.
Certo, molte famiglie riescono a convivere bene perché hanno attività al di fuori della casa. Trovarsi invece improvvisamente senza lavoro cinque giorni su sette porta a una vicinanza eccessiva che può dare origine a conflittualità che bisogna cercare di tenere sotto controllo. Possono emergere problemi di comunicazione e di divisione degli spazi. In famiglia meglio dividersi i compiti, per esempio.
Ha qualche consiglio da dare?
Dipende dalle famiglie. Per alcune è piacevole fare attività di gruppo, per esempio divertirsi con i giochi di società. Mentre se ci sono sofferenze e intolleranze è bene ritagliarsi spazi separati nel corso della giornata e mettersi in contatto con i propri amici attraverso le videochiamate. Dobbiamo cercare un nuovo modo di riorganizzare la giornata senza cadere nella depressione.
E chi è solo?
Può tenersi in contatto con amici e parenti tramite Skype. Poi, come dicevo prima, mantenersi attivo. Anche fare yoga, ginnastica in casa, per esempio.
I ragazzi si ispirino ai medici e agli infermieri che stanno aiutando gli altri con abnegazione. Sulla scena adesso non vediamo più solo tronisti, personaggi di Amici, ospiti di Barbara D’Urso. Stiamo vedendo che esiste un’altra Italia: quella seria, che sa impegnarsi
Non muoversi è una fonte molto elevata di stress.
Certo, sia per gli adulti che per i ragazzi. Cerchiamo quindi dei modi per equilibrare corpo e psiche pensando sempre che si tratta di un periodo limitato. Non sarà per sempre, se seguiamo le norme che ci sono state date.
Gli italiani hanno preso sul serio l’emergenza?
Purtroppo no, abbiamo visto che molti giovani, ma non solo, non hanno seguito le regole, rivendicando il diritto di divertirsi, come se questa fosse una priorità. Ma anche le priorità vanno riorganizzate. I ragazzi devono capire che il divertimento sarà rimandato a quando le cose si saranno risolte. Ed essere responsabili.
Cosa direbbe a questi ragazzi?
Di ispirarsi anche ai medici e infermieri che stanno aiutando gli altri con grande abnegazione. Sulla scena pubblica adesso sono arrivati anche loro: non vediamo più solo tronisti, personaggi di Amici, ospiti di Barbara D’Urso. Stiamo vedendo che esiste un’altra Italia: quella seria, che sa impegnarsi, che affronta con coraggio i problemi. Guardiamo questi modelli. Stiamo scoprendo che esiste un altro mondo. Che non pensa a divertirsi.
Dovremo trovare in noi quella che si chiama resilienza, la capacità di affrontare anche situazioni molto difficili. Scopriremo di avere capacità che sospettavamo di non avere. Sapremo reagire, ricostruire
Ci cambierà questo periodo?
Penso di sì. Le persone capiranno che ci sono delle priorità che vanno rispettate, che bisogna aiutarsi a vicenda e che non tutto è scontato. Certo, purtroppo avremo anche dei problemi economici giganteschi. E arriverà anche il momento di ricostruire, di rimboccarsi le maniche. Dovremo trovare in noi quella che si chiama resilienza, la capacità di affrontare anche situazioni molto difficili. Scopriremo di avere capacità che sospettavamo di non avere. Sapremo reagire, ricostruire.
Quando ci assale l’ansia, a quale pensiero possiamo aggrapparci?
Ricordiamoci sempre che si tratta di un periodo limitato. Abbiamo visto che la Cina ce l’ha fatta, ne è uscita. Quello deve essere il nostro modello di riferimento.
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