Ci risiamo con l’esodo da Nord a Sud che espande il rischio contagio

Nella notte altri treni pieni di persone che fuggono dalla Lombardia e dalle zone più colpite dal coronavirus. Emiliano: «Ci state portando altri focolai». In Puglia già 158 positivi. La Regione Sicilia: «Il governo blocchi i collegamenti col Mezzogiorno».

Un nuovo e pericoloso esodo verso il Sud? Dopo il panico e la fuga dal Nord Italia in quarantena di sabato 7 marzo alle prime fughe di notizia sulla serrata della Lombardia, anche nel weekend successivo sono state segnalate “migrazioni” verso il Meridione. Nonostante i divieti e nonostante tutto il Paese sia stato dichiarato dal governo zona protetta per l’emergenza coronavirus.

EMILIANO: «CONTAGIO CHE AVREMMO POTUTO EVITARE»

Qualcuno però non sembra averlo capito. Tanto che su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con riferimento ai treni partiti nella notte, ha lanciato l’allarme: «Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare».

IN PUGLIA BALZO DI 50 NUOVI CASI IN UN GIORNO

In Puglia il 13 marzo si è registrato un balzo di 50 nuovi casi di pazienti positivi al Covid-19 che ha portato i contagiati a 158. «Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal Nord. E con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più», ha scritto il governatore.

«SPERO ABBIATE MASCHERINE E SIATE DISTANTI TRA VOI»

Ma come hanno fatto a muoversi? Emiliano l’ha spiegata così: «Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno».

OBBLIGO DI QUARANTENA E DICHIARAZIONE DI PRESENZA

Poi ha ricordato: «In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione. Vi ricordo che appena arrivate dovete rinchiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati». Le norme prevedono l’obbligo di quarantena domiciliare per 14 giorni e la dichiarazione della propria presenza sul sito della Regione Puglia.

LA SICILIA: «COSÌ VANIFICHIAMO I SACRIFICI»

Ma è tutto il Mezzogiorno a essere in fibrillazione. Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Sicilia, Marco Falcone, ha detto che «gli enormi sacrifici che gli italiani hanno accettato di compiere per fermare il coronavirus rischiano di essere vanificati dalle zone d’ombra del decreto #iorestoacasa come il mancato blocco dei treni. Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Sud, un’emorragia che richiede divieti ancora più stringenti da Roma».

L’APPELLO PER IL BLOCCO DEI TRENI

Quindi l’appello lanciato al governo nazionale: «Si blocchino in giornata i treni per il Sud per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, dal personale viaggiante fino ai cittadini delle Regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine. Da ieri in Sicilia il governo Musumeci ha dimezzato le corse degli autobus pubblici e privati e delle navi traghetto, sospendendo le linee non essenziali».

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