Assalto a Brasilia: chiesti 30 anni di carcere per 40 imputati

La procura generale della Repubblica brasiliana ha chiesto la condanna fino a un massimo di 30 anni di carcere per i primi 40 denunciati (su un totale di 1.290) per le depredazioni delle sedi dei tre poteri avvenute l’8 gennaio a Brasilia. Gli imputati sono accusati di essere gli «esecutori» materiali del saccheggio delle sedi del Palacio do Planalto (governo), del Congresso e della Corte suprema (Stf). Le richieste di condanna sono state firmate dal sostituto procuratore Carlos Frederico Santos. Si tratta degli ultimi pareri della procura prima che i casi siano sottoposti a giudizio.

Santos: «La pena deve essere esemplare»

«La pena da applicare agli imputati deve essere esemplare perché si tratta di reati gravi commessi in un contesto multiforme che mirava ad attuare un regime autoritario al posto di un governo legittimamente eletto», ha sostenuto Santos alla Stf. Nei 40 giudizi in cui si è manifestata la procura, si ipotizzano reati di «associazione a delinquere armata, abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, colpo di stato, danneggiamento qualificato da violenza e minaccia grave, con impiego di sostanza infiammabile, contro il patrimonio dell’Unione e con ingente danno alla vittima e deterioramento dei beni tutelati».

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