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Corrado Augias: età, biografia, programmi e vita privata del giornalista
Il giornalista e scrittore Corrado Augias, volto storico della Rai, ha recentemente annunciato che da dicembre 2023 lascerà l’emittente pubblica per passare a La7. Una decisione sintomatica del cambiamento in atto nell’azienda di Viale Mazzini, per la quale il giornalista ha lavorato per ben 67 anni.
La vita privata di Corrado Augias
Augias è una delle figure intellettuali più conosciute in Italia. È giornalista, scrittore, conduttore e autore televisivo, drammaturgo ed ex politico. È nato e cresciuto a Roma nel 1935 in una famiglia di origine francese per parte del padre, un ufficiale dell’Aeronautica, ed ebraica per quella della madre. Si è sempre dichiarato ateo. Il giornalista è sposato con Daniela Pasti, figlia del generale Nino Pasti, dalla quale ha avuto una figlia, Natalia Augias, anche lei diventata un’importante giornalista della Rai.
La lunga carriera in Rai, da Telefono giallo a Rebus
Augias è entrato in Rai nel 1960 e inizialmente ha curato le corrispondenze da New York. Il giornalista ha ideato e condotto programmi di successo e rilievo culturale, tra i quali dal 1987 Telefono giallo e Babele, dedicato interamente ai libri. È rimasta nella memoria una puntata di Telefono giallo dedicata alla strage di Ustica, durante la quale telefonò un ufficiale in servizio la sera della tragedia che comunicò dei particolari così rilevanti da spingere l’allora Pubblico ministero Paolo Borsellino a riaprire l’inchiesta. La trasmissione fu bruscamente interrotta nel 1992 in seguito a varie polemiche. Dopo una parentesi parlamentare dal 1994 al 1999, nel 2003 Augias è tornato su Rai 3, conducendo fino a maggio del 2013 Le storie – Diario italiano, un approfondimento culturale quotidiano sugli argomenti più disparati. Di quel programma ha poi raccolto l’eredità Quante storie, scritto e condotto da Augias dal 2016, prima di passare il testimone a Giorgio Zanchini nel 2019. Sempre al fianco di Zanchini, dal 2021 è alla conduzione di Rebus, un talk di attualità politica e suo ultimo programma in Rai prima di passare a La7 il prossimo dicembre.

È entrato in politica dopo uno scontro con Berlusconi
Non solo giornalista e conduttore, Corrado Augias ha avuto anche una breve carriera in politica. Alle elezioni europee del 1994 è stato eletto deputato come indipendente nelle liste del Partito democratico della sinistra. Augias ha spiegato che la decisione della candidatura la prese dopo uno scontro televisivo con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, avvenuto il 19 marzo 1994 durante la trasmissione Domino dove il Cav aveva parlato di «provocazione» e di «solito sistema che la sinistra ha imparato alla scuola del Kgb», in risposta a una domanda di Augias sulla propria iscrizione alla loggia massonica P2. Il giornalista è anche socio onorario dell’associazione Libera Uscita per la legalizzazione dell’eutanasia.
Berlusconi, Augias: "È stato profondamente divisivo, il lutto nazionale non va bene#dimartedihttps://t.co/8e7dGwlvLV
— diMartedì (@diMartedi) June 13, 2023
Inviato speciale per l’Espresso, Panorama e La Repubblica
Corrado Augias è stato anche inviato speciale da Parigi e New York per l’Espresso, Panorama e La Repubblica. Per quest’ultima, si è occupato per 20 anni, dal 2001 al 2021, della rubrica delle lettere inviate dai lettori al giornale, rispondendo a quasi 6 mila missive. Una selezione di queste lettere è stata raccolta in un libro, Caro Augias, edito dal giornale romano e uscito in edicola nel 2021. Durante la sua attività da scrittore, nel 2008 ha pubblicato il libro Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione, nel quale dialoga sullo sviluppo del Cristianesimo nella storia con il docente di Letteratura cristiana antica all’Università di Milano Remo Cacitti. Nel 2009 ha curato insieme a Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni, in cui Augias ha ribadito di essere ateo. Nel 2010 ha pubblicato I segreti del Vaticano, nel quale si è occupato delle tematiche di potere che coinvolgono lo stato del Vaticano sottolineando il bisogno di laicità nella cosa pubblica.