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Bucci in pole per sostituire Talò, Rutelli jr tra i candidati per la direzione del Messaggero: le pillole della giornata
Francesco Talò ha perso il posto di consigliere diplomatico, dopo l’incredibile telefonata tra i comici russi e Giorgia Meloni. «E ora chi ci mettiamo?», hanno detto a Palazzo Chigi, dopo essere stati sommersi da omeriche risate provenienti dalle cancellerie di mezzo mondo. La posizione è difficile, l’ambiente è quello che è, e si sa che alla Farnesina ancora ci sono le “correnti” di Massimo D’Alema, Piero Fassino e Luigi Di Maio. Alla fine il nome più gettonato è quello di Fabrizio Bucci, che come ambasciatore a Tirana si è prodigato moltissimo questa estate quando Meloni ha trascorso alcuni giorni in Albania con Edi Rama, il premier del “Paese delle Aquile”. A dire il vero, però, come presidente del Consiglio ma più ancora come storica militante della destra, Meloni ha in testa un altro cognome: Vattani. Non Umberto, classe 1938, per due volte segretario generale del ministero degli Affari Esteri e sempre attivissimo in ogni parte del pianeta, ma il figlio Mario, anche lui diplomatico, commissario italiano per l’Expo 2025 in Giappone.
Vespa contro i piedi nudi
Era la puntata di Porta a porta dedicata a quel gran genio di Rol, e Bruno Vespa ci teneva, come sempre, a far bella figura. Ma qualcuno è riuscito a far andare in bestia il più longevo conduttore italiano: Anselma Dall’Olio, la metà di Giuliano Ferrara, autrice del film Enigma Rol, centrato sul personaggio torinese che amava stupire i suoi concittadini, e non solo, con giochi e magie di ogni tipo? «Selma Dall’Odio», così la chiamano i suoi non pochi detrattori, in studio era scalza, immagine che è stata mostrata anche ai telespettatori di Rai1. Alla fine della puntata Vespa non ha potuto fare a meno di stigmatizzare, con forza, l’assenza delle scarpe dell’invitata. Che non è nemmeno una carmelitana. Prima di morire Paolo Villaggio non indossava più le calzature e si presentava scalzo, ma i suoi erano seri motivi di salute.
Serata Rol e Dago
Serata difficile, quella di oggi, lunedì, per i vip romani: tocca scapicollarsi tra una sala cinematografica e l’altra, per salutare tutti gli amici. La settimana comincia davvero in salita: mettendo da parte la proiezione in anteprima di Codice Carla di Daniele Luchetti, con Nexo Digital, pellicola che sarà nelle sale tra una settimana, destinata agli amanti del ballo, la programmazione impone ai soliti noti una presenza pre-serale al cinema Barberini per Enigma Rol, motivata più che dal docufilm dalla presenza della produttrice, Francesca Verdini, e dal suo amato Matteo Salvini, vicepremier. Al seguito, parlamentari leghisti vecchi e nuovi, oltre a foglianti di ogni tipo (senza Lanfranco Pace, appena scomparso). Non si fa nemmeno in tempo a finire la visione del primo film che tocca andare al cinema Adriano per il docufilm di Roberto D’Agostino e Marco Giusti su Roma santa e dannata. Il miglior modo per chiudere la giornata, dopo Rol. Certo, che vitaccia…

Messaggero, ora è il turno di Rutelli jr
Salotti romani in fibrillazione: tutti a scommettere su chi sarà il prossimo direttore del quotidiano Il Messaggero. Ormai archiviato Massimo Martinelli, che a dispetto delle malelingue lavora ancora a via del Tritone e da quella sua piccola stanzetta si collega con i telegiornali e, a notte fonda, con i conduttori delle rassegne stampa, anche se in redazione non nascondono che «da come tratta le persone si capisce che è alla fine del suo mandato», evocando «scatti d’ira e mancanza di pazienza», il totonomine si amplia. I soliti bene informati capitolini dicono che sul tavolo di Francesco Gaetano Caltagirone e della figlia Azzurra, che è l’amministratore delegato, dopo i nomi di Agnese Pini, Claudio Cerasa e Roberto Sommella hanno aggiunto un altro professionista, Giorgio Rutelli. Che è il figlio dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli e Barbara Palombelli. «Sarebbe un’ottima scelta», si sente raccontare, ricordando che a Formiche «ha fatto un grande lavoro», così come a Dagospia come braccio destro di Roberto D’Agostino. E Formiche è la testata dalla quale proviene uno degli ultimi acquisti del Messaggero, Francesco Bechis. Che è figlio di Franco, attuale direttore di Open.
