Israele: «Hezbollah si è unito ai combattimenti, pagherà un prezzo altissimo»

Dopo il transito di 20 camion con aiuti umanitari per popolazione della Striscia di Gaza, il valico di Rafah è stato chiuso di nuovo. Gli aiuti saranno distribuiti solo nella parte meridionale dell’enclave palestinese, ha riferito una fonte dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). «Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza», ha commentato il capo dell’ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf. Degli aiuti non fa e non farà parte nessun tipo di carburante, ha precisato il portavoce dell’esercito israeliano, David Hagari.

Israele: «Hezbollah si è unito ai combattimenti, pagherà un prezzo altissimo». Gli aggiornamenti sulla guerra.
Il valico di Rafah (Ansa).

Secondo l’esercito di Tel Aviv sono 210 gli ostaggi di Hamas

Dopo la liberazione di madre e figlia statunitense, sono 210 al momento gli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo ha riferito l’esercito ha informato, aggiungendo di aver depennando le persone sulla base «di informazioni di intelligence». Hagari ha confermato che l’obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Sarebbero 307 i soldati israeliani caduti dall’inizio dell’attacco di Hamas.

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Sale a 4.385 il numero dei morti nella Striscia di Gaza

È salito a 4.385 il numero dei morti nella Striscia, di cui 1.756 minori e 976 donne. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità di Gaza, citato dai media. I feriti sono 13.561. «Nel nord della Striscia di Gaza ci sono 20 ospedali, al momento sei hanno evacuato, dieci non lo hanno ancora fatto e quattro si stanno rifiutando», ha detto un funzionario di Tel Aviv. Sono almeno 1.700 i palestinesi arrestati da Israele dall’inizio della guerra: tra essi 450 i palestinesi affiliati di Hamas fermati in Cisgiordania.

Il ministro della Difesa israeliano: «Hezbollah pagherà un prezzo altissimo»

«Hezbollah ha deciso di prendere parte ai combattimenti, e per questo pagherà un prezzo altissimo». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Mentre continuano gli scambi di fuoco lungo il confine, il conflitto rischia di allargarsi. Il primo ministro dell’Iraq Mohammed Shia’ Al Sudani, nel suo discorso al summit per la pace del Cairo, ha evidenziato che «il conflitto potrebbe diffondersi a livello regionale in modo tale da minacciare le forniture energetiche globali». Da Cipro arriva la notizia di un bomba artigianale fatta esplodere vicino all’ambasciata israeliana a Nicosia: arrestati quattro giovani, di età compresa fra i 17 e i 21 anni, di origine siriana.

Israele: «Hezbollah si è unito ai combattimenti, pagherà un prezzo altissimo». Gli aggiornamenti sulla guerra.
Giorgia Meloni al Cairo (Ansa).

Meloni: «Cadere nella trappola di Hamas sarebbe molto stupido»

«L’efferatezza di Hamas è da condannare senza ambiguità. Quanto accade a Gaza non deve diventare uno scontro più ampio». È il monito di Giorgia Meloni dal Cairo. «La soluzione strutturale della crisi prevede l’istituzione di due Stati, con i loro rispettivi popoli. L’impressione che ho, per le modalità con cui si è svolto l’attacco, è che l’obiettivo di Hamas fosse costringere Israele a una reazione contro Gaza che creasse un solco incolmabile fra Paesi arabi, Israele e Occidente, compromettendo la pace per tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di voler difendere». E poi: «Il bersaglio siamo tutti noi, e cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido».

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