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Oceani, record di temperatura ad agosto: toccati 20,96 gradi
Gli oceani sono sempre più caldi a causa della crisi climatica. La temperatura media giornaliera delle acque globali ha infatti raggiunto ad agosto i 20,96 gradi, segnando un nuovo record storico. Battuto il primato che reggeva dal marzo 2016 quando la colonnina di mercurio si fermò a 20,95. A confermarlo i dati di un nuovo studio del Copernicus Climate Change Service, riportati dalla Bbc. «Solitamente è marzo, non agosto il mese in cui i mari sono più caldi», ha spiegato la dottoressa Samantha Burgess. «Sono preoccupata perché potremmo assistere a peggioramenti ulteriori».
Oceans temperature hits an new record. Average 20.96c.
"The more we burn fossil fuels, the more excess heat will be taken out by the oceans," – Prof Samantha Burgesshttps://t.co/JO7wsJi3z1 pic.twitter.com/Lruw08z0Bw— Earth PlanB (@EarthPlanB) August 4, 2023
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Oceani, cosa comportano le temperature record toccate dalle acque
Gli oceani, come sottolineano gli esperti, rappresentano «un regolatore climatico vitale». Sono in grado di assorbire il calore, produrre metà dell’ossigeno terrestre e guidare il clima. Un surriscaldamento eccessivo delle acque rischia pertanto di avere ripercussioni importanti a livello globale. L’alterazione di temperatura determina infatti un indebolimento della capacità di assorbire l’anidride carbonica, che di conseguenza resta nell’atmosfera. In parallelo, il calore accelera il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai, portando così a un innalzamento ulteriore del livello del mare. In difficoltà anche le specie animali come le balene, che si affidano alle correnti per le migrazioni in luoghi più adatti alla sopravvivenza e alla riproduzione. Gli squali invece, come hanno confermato recenti studi, tendono a diventare più aggressivi in corrispondenza di temperature più alte, mettendo a rischio l’incolumità dei bagnanti in alcune zone del pianeta.
«Quando ci si tuffa, sembra di entrare in un bagno termale», ha spiegato la dottoressa Kathryn Lesneski, esperta della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). «Notiamo uno sbiancamento diffuso dei coralli soprattutto in Florida, dove molti esemplari sono già morti». La causa principale di questo nuovo record di temperatura risiede nella crisi climatica, spinta dall’attività umana. «Più bruciamo combustibili fossili, più calore in eccesso finirà negli oceani», ha proseguito la dottoressa Burgess. «In tal caso ci vorrà più tempo affinché tornino alle condizioni ottimali». Urge dunque accelerare la transizione energetica, al fine di sfruttare maggiormente le fonti rinnovabili e ridurre le emissioni di gas serra. Negative anche le previsioni per il resto del 2023 e l’inizio del 2024. El Niño, fenomeno che si verifica quando l’acqua calda risale in superficie al largo del Sud America, si sta intensificando, facendo presagire ulteriori aumenti.