Messina Denaro, ergastolo confermato per le stragi del ’92

La Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta ha confermato l’ergastolo per il boss mafioso Matteo Messina Denaro, per le stragi del 1992. I giudici hanno accolto la richiesta della Procura generale nissena, rappresentata dal pg Antonino Patti e dal sostituto Gaetano Bono. La conferma della sentenza di primo grado arriva nel giorno del 31esimo anniversario dell’attentato di via D’Amelio, in cui è stato ucciso Paolo Borsellino. L’avvocata Adriana Vella, che difende il boss arrestato il 16 gennaio dopo decenni di latitanza, aveva chiesto l’assoluzione perché Messina Denaro «non era ai vertici di Cosa nostra» quando fu ideato il piano per le stragi del ’92.

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Confermato in appello l'ergastolo a Messina Denaro per le stragi del 1992
Il boss Matteo Messina Denaro arrestato dai carabinieri del Ros (Imagoeconomica).

Patti: «Messina Denaro mandante, non esecutore»

Vella ha proseguito dichiarando che il boss «non ha partecipato alle riunioni deliberative delle stragi». Per la legale «non c’è prova» che Messina Denaro abbia dato «la sua adesione al piano stragista. Non ha avuto alcun ruolo nelle stragi, non ha messo a disposizione auto, armi o esplosivo». Non è così per il procuratore Antonino Patti: «L’accusa che si muove a Matteo Messina Denaro è di avere deliberato, insieme ad altri mafiosi regionali, che rivestivano uguale carica, le stragi. Quindi ci occupiamo di un mandante, non di un esecutore». Il capomafia di Castelvetrano non si è collegato per ascoltare la sentenza.

Confermato in appello l'ergastolo a Messina Denaro per le stragi del 1992
Matteo Messina Denaro al momento della cattura (Imagoeconomica).

Il legale della famiglia Borsellino: «Grande soddisfazione»

L’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino, ha commentato all’Adnkronos la sentenza: «Avere la conferma dell’ergastolo per l’ultimo grande stragista per noi è motivo di grande soddisfazione. Ancora una volta lo Stato italiano ha esercitato la sua potestà punitiva e noi non possiamo che essere soddisfatti del risultato. Con la sentenza di oggi, benché ancora non definitiva ma è un tassello importantissimo, la stagione corleonese può dirsi chiusa». Oggi, 19 luglio, ricorre il 31esimo anniversario dall’attentato in cui sono stati uccisi non soltanto il giudice Borsellini ma anche i cinque membri della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

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