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Jay-Z e gli affari nel calcio italiano, un’occasione per la Serie A
E se Jay-Z, unico rapper miliardario, stando a quanto certificato da Forbes, decidesse di comprarsi una squadra del nostro campionato di Serie A? Nulla di così strano. Del resto da anni il calcio europeo – italiano, certo, ma anche e soprattutto inglese, spagnolo e via discorrendo – è diventato terreno di conquista dei ricchissimi oligarchi russi, prima, e degli sceicchi in cerca non tanto di ritorni economici diretti – anche quelli, certo -, ma piuttosto di alzare di parecchio il livello del loro campionato: spesso infatti l’acquisto di squadre europee è il primo passo verso una sorta di spostamento interno, come quello dei vasi comunicanti, degli assi del pallone, tutti destinati, sembrerebbe, prima o poi ad andare a giocare da quelle parti, in modo da poter ottenere la possibilità di ospitare un Mondiale di calcio, sorte già toccata al Qatar. Nulla di così strano, perché già in passato ci sono stati altri artisti che hanno indossato i panni dei patron di squadre di calcio, anche panni piuttosto improbabili: ricorderete tutti il clamore quando a comprarsi una squadra di seconda fila come il Watford, campionato inglese, fu Sir Elton John, coi suoi occhialoni colorati e le giacche glitterate. Mica sarà un caso che proprio dal Watford uscì quel Luther Blissett destinato poi a passare come comparsa dal Milan e a diventare nome mitologico del nostro primo “scrittore multiplo”.
Con la sua Roc Nation Sports fa affari anche nello sport
Succede, ora, che dopo aver acceso una collaborazione con la Serie A già nel 2019, Jay-Z, che per i non appassionati del genere rap è anche noto per essere il marito di Beyoncé, oltre colui che ha scoperto un’altra popstar assoluta come Rihanna, abbia deciso di alzare ulteriormente il tiro e non solo confermare, ma addirittura aumentare la sinergia tra la sua Roc Nation Sports e la Serie A, l’intento di portare il nostro campionato negli Usa come mission primaria. Jay-Z ha iniziato la sua storia, iconica e quasi da manuale, nei panni dello spacciatore, salvo poi diventare non solo uno dei rapper più famosi di sempre, ma anche un imprenditore di primissimo successo, con la sua Roc Nation, appunto, ma anche con Tidal, competitor di qualità di Spotify, con lo champange Armand de Brignac’s Brut Gold, con il brand Sagage X Fenty di Rihanna, oltre che con la musica, ovviamente: sua la Roc-A-Fella Records, che ha lanciato, tra gli altri, oltre alla già citata Rihanna, anche Kanye West e Beanie Sigel.
Proprio Rihanna, da poco entrata nel Guinness dei primati essendo la prima artista donna ad avere 10 brani con oltre un miliardo di stream, era stata, ai tempi, oggetto di alcune leggende metropolitane, che vedevano di volta in volta Jay-Z come suo amante: notoriamente Beyoncé laverà poi i panni sporchi di famiglia in pubblico con l’epico album Lemonade, ma lì le corna da lei esibite saranno quelle che il marito le ha messo con Solange, sua sorella, e anche come suo alter ego musicale. Una voce, questa, che prenderà ancora più corpo nel caso di un’altra popstar, a sua volta famosa non solo per le sue canzoni ma anche per i suoi atteggiamenti decisamente provocanti, Nicki Minaj. È infatti l’inizio degli Anni 10 quando cominciano a girare insistenti voci, in alcuni casi supportate anche da discutibili prove scientifiche, che la voce della rapper di Pink Friday sia in realtà quella di Jay-Z, debitamente camuffata e rielaborata dalle macchine. Quasi una nuova versione dei Milli Vanilli – noto duo pop Anni 80 che si scoprì non avessero in realtà cantato neanche una nota delle loro canzoni -, solo molto più formosa e sguaiata.
Dopo i Brooklyn Nets perché non si compra il Genoa?
Leggende, ripeto, che del resto ben si addicono a un personaggio come Jay-Z, partito letteralmente dalla strada e arrivato, oggi, a un patrimonio di circa un miliardo e mezzo di dollari, alcuni dei quali arrivati anche dallo sport. Dopo aver quindi acquistato una squadra di basket, i Brooklyn Nets (di cui è stato co-proprietario, un tempo di stanza in New Jersey, dal 2004 al 2013), lo sguardo del rapper imprenditore si è posato sul calcio, allacciando una collaborazione con la Serie A che, ha dichiarato, vede in sempre maggiore crescita. Dopo aver visto Megan Thee Stallion, una delle star del rap al femminile, assistere entusiasta alle non troppo eccelse gesta calcistiche del suo compagno, il calciatore belga di forze all’Inter Romelu Lukaku, vuoi vedere che prima o poi ci capiterà di guardare Beyoncé al fianco di suo marito in un qualche stadio di calcio italiano? Squadra di proprietà americane in Serie A già ce ne sono, da tifoso rossoblu la butto lì: al Genoa manca giusto uno scudetto per conquistare la stella. Per uno abituato a vincere su tutto come Jay-Z potrebbe essere una bella sfida.