Roccella e Santanché, quando la ministra è riscaldata

Anniversario di Ustica. DC-9 Itavia. Dicci nome, Italia. Depistare è uccidere una seconda una terza una quarta volta per innumerevoli volte. La mancata giustizia se la portano in tasca i morti. La verità se la portano in tasca i molti. Muti di Stato. Sordi al dolore. Settimana di ministre riscaldate. La Roccella s’infervora per i troppi cani chiamati con nomi di troppo pochi bambini. L’altra s’arrabbia, dossierata e reportata. Non ha niente da temere. Andrà tutto bene. Anagramma di Daniela Santanchè è “indenne ha scalata”. Il fango che le han gettato addosso farà da calco per una statuetta bellissima, ne uscirà come nuova. Il fango che le alluvioni han gettato addosso alla Romagna è invece diventato cemento, pietra tombale su mille attività e mille cuori, nel mentre che si prendevano un tempo di due ere geologiche per nominare il commissario per la ricostruzione.

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