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I nodi da sciogliere nel decreto Rilancio

Regolarizzazione dei lavoratori immigrati, bonus vacanze, tutela delle banche. La maggioranza è ancora divisa su alcune delle misure.

Manca ancora un accordo di fondo sul tanto atteso decreto Rilancio, già decreto aprile e decreto maggio. Le misure che valgono 55 miliardi di euro devono essere ancora “limate” visto che tra i partiti di maggioranza restano distanze su alcuni nodi.

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IL BRACCIO DI FERRO SULLA REGOLARIZZAZIONE

Il primo riguarda la regolarizzazione degli immigrati che lavorano come braccianti, colf e badanti (circa 500 mila persone) su cui si sta consumando il braccio di ferro tra M5s e Pd. I pentastellati hanno alzato le barricate contro ogni tipo di sanatoria. Nella serata di lunedì il ministro all’Economia Roberto Gualtieri e fonti del Pd avevano assicurato che la norma arriverà in cdm, come concordato già domenica notte. Nel testo, spiegano i dem, «sono stati inseriti una serie di vincoli per accogliere le obiezioni M5s, inclusa l’esclusione di ogni sanatoria per chi sia stato condannato per reati come il caporalato: non si può continuare a discutere all’infinito». Al premier Giuseppe Conte, dicono le stesse fonti, spetterà una mediazione.

CRIMI: «NO A SANATORIA DEI REATI PER CHI DENUNCIA LAVORO IRREGOLARE»

Mediazione che si prospetta tutta in salita visto che il capo politico del M5s Vito Crimi ha ribadito: «Purtroppo l’ultima bozza visionata ieri sera riporta ancora la sanatoria dei reati per chi denuncia un rapporto di lavoro irregolare. L’auspicio di trovare una soluzione positiva rimane, continuiamo a lavorare con spirito collaborativo per questo obiettivo. Ma resta fermo che sul punto non arretreremo di un millimetro». E ha aggiunto: «Chi ha sfruttato le persone e ha drogato i mercati usando manodopera in nero a basso costo eludendo contributi e tasse, non può farla franca». Anche Conte tira diritto per la sua strada: «Regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria».

BANCHE E BONUS VACANZE

Ma non è finita qui. Ad agitare il percorso del decreto in casa M5s anche il tema della tutela delle banche, norma che prevede garanzie statali per sei mesi dal valore di 15 miliardi. Italia viva invece punta i piedi sul bonus vacanze riservato, nei piani, alle famiglie con un Isee fino a 50 mila euro. I renziani sarebbero per destinare i 2 miliardi direttamente agli imprenditori che, invece, sarebbero costretti ad anticipare il bonus ai clienti in cambio di un credito di imposta a fine anno.

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LE REGIONI CHIEDONO 5,4 MILIARDI

Infine resta il nodo degli enti locali. I presidenti di Regione hanno chiesto un impegno economico maggiore degli 1,5 miliardi stanziati nel decreto: ne servono 5,4.

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Cosa prevede la bozza provvisoria del nuovo decreto sul coronavirus

Tra i punti più importanti, lo slittamento del referendum sul taglio dei parlamentari (entro l'autunno) e la proroga di tre mesi al mandato delle giunte regionali di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Ma non solo. Il testo prevede anche la riduzione delle bollette per tutto il 2020, la sospensione delle imposte per i settori più colpiti e fondi per ammortizzatori sociali.

Il governo è al lavoro sulla bozza provvisoria del nuovo decreto sul coronavirus. Il testo è ancora un “cantiere aperto” e si basa sulle proposte arrivate la sera del 12 marzo dai vari ministeri. Tra i punti più importanti, lo slittamento del referendum sul taglio dei parlamentari (entro l’autunno) e la proroga di tre mesi al mandato delle giunte regionali di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Ma non solo. Il documento prevede anche la riduzione delle bollette per tutto il 2020, la sospensione delle imposte per i settori più colpiti e fondi per ammortizzatori sociali.

REFERENDUM SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI ENTRO L’AUTUNNO

Il termine entro il quale è indetto il referendum per il taglio dei parlamentari «è fissato in 240 giorni». L’ordinanza che ha ammesso il referendum risale a fine gennaio dunque i 240 giorni scadrebbero a fine settembre. La data potrebbe essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi la consultazione può slittare fino all’autunno.

PROROGA DI TRE MESI AL MANDATO DELLE GIUNTE REGIONALI DI VENETO, LIGURIA, TOSCANA, MARCHE, CAMPANIA E PUGLIA

Il mandato delle giunte regionali a statuto ordinario in scadenza viene prorogato di tre mesi rispetto alla durata prevista fino ad ora dalla legge. «Gli organi elettivi delle Regioni a statuto ordinario il cui mandato scade entro il 31 luglio 2020, durano in carica 5 anni e 3 mesi», si legge nel testo che interviene su Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Le Giunte potranno essere operative nella pienezza dei poteri loro attribuiti.

SLITTANO LE ELEZIONI COMUNALI PREVISTE NEL 2020

Slittano le elezioni comunali previste nel 2020. «In deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, della legge 7 giugno 1991, n. 182, limitatamente all’anno 2020, le elezioni dei consigli comunali, previste per il turno annuale ordinario, si tengono in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020», si legge nel testo provvisorio.

STOP A VERSAMENTI DI RITENUTE E CONTRIBUTI E AGLI AFFITTI DEGLI IMPIANTI SPORTIVI

Sospesi anche i versamenti di ritenute e contributi e gli affitti degli impianti sportivi. Le misure valgono sia per le società professionistiche sia per associazioni e società dilettantistiche e sospendono i versamenti fino a fine maggio e i canoni di locazione fino a giugno. Si chiede anche di istituire un fondo speciale al Credito sportivo per stornare gli interessi sui mutui.

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RIDUZIONE DELLE BOLLETTE, SOSPENSIONE DELLE IMPOSTE E FONDI PER AMMORTIZZATORI SOCIALI

Un altro punto del testo provvisorio riguarda la riduzione delle bollette per tutto il 2020. Ma non solo. Sono previsti anche fondi per gli ammortizzatori sociali e la sospensione delle imposte per i settori più colpiti, a partire da turismo e spettacolo.

PROROGA DEL VOTO PER AGCOM E GARANTE DELLA PRIVACY

Il voto delle commissioni parlamentari e delle Camere sulle Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali slitterà ad una data fino a 60 giorni dalla cessazione dell’emergenza coronavirus. Il rinvio, si legge nella bozza provvisoria, si limita a prorogare la durata in carica degli attuali componenti delle due Authority senza ulteriori spese.

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