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Ucraina, armi esca usate per ingannare i russi
Un arsenale realizzato per essere distrutto il più rapidamente possibile. Dietro all’apparente paradosso, in realtà c’è una strategia ben definita: far sprecare costose munizioni all’esercito russo. Sul fronte ucraino non è raro imbattersi in obici anche di fabbricazione americana, mortai, radar di difesa aerea fake. Riproduzioni realistiche usate come esche per Mosca. E posizionate in bella vista proprio per essere prese di mira facilmente. All’inizio della guerra le repliche erano piuttosto rozze e venivano portate in prima linea per ingannare i russi dando l’impressione che Kyiv fosse più armata di quello che in realtà fosse. Col passare del tempo le armi usate nel conflitto sono diventate sempre più sofisticate e le esche non sono state da meno.

Che sia vero o falso, la spesa sostenuta dai russi per distruggere un obice è la medesima
A realizzare le “repliche”, come riporta la Cnn, è la Metinvest di Rinat Akhmetov, già patron dell’acciaieria Azovstal di Mariupol (dove nell’aprile 2022 si asserragliarono i combattenti del battaglione Azov) , presidente dello Shakhtar Donetsk e uno degli oligarchi più ricchi del Paese. Lo scopo, spiega il portavoce di Metinvest, è duplice: salvare vite ucraine e indurre i russi a sprecare costosissimi droni kamikaze, proiettili e missili. Il tutto a costo contenuto. Le esche infatti sono realizzate con compensato e semplice metallo. «La guerra è costosa e abbiamo bisogno che i russi spendano soldi in droni e missili per distruggere le nostre esche», continua il portavoce di Metinvest. «Dopo tutto, droni e missili sono costosi. I nostri modelli sono molto, molto più economici». Per esempio, l’obice M777 da 155 mm costa da 2 a 4 milioni di dollari. La sua replica fedele meno di 1.000 e per realizzarla si usano vecchi tubi delle fognature. Vero o falso che sia, la spesa sostenuta dai russi per distruggerlo è la medesima. «Dopo ogni attacco, i soldati ci consegnano i rottami dei trofei», racconta alla Cnn il portavoce. «Noi li collezioniamo. Se la nostra esca è stata distrutta significa che non abbiamo lavorato invano».

L’efficacia di ogni esca si misura con il tempo che rimane sul campo: prima è distrutta meglio è
L’efficacia di ogni copia si misura con il tempo che rimane sul campo. Se non viene distrutta velocemente allora significa che non è abbastanza realistica e così i progettisti tornano al lavoro per renderla ancora più verosimile. La Metinvest non tiene il conto dei falsi prodotti, ma di quelli distrutti. È questo il numero veramente importante. «Prima sono colpiti, meglio è per noi». Finora centinaia di repliche hanno raggiunto l’obiettivo, tanto che la produzione non riesce a stare al passo con le richieste dell’esercito. Da qualche parte in Ucraina, si trova anche un manichino in scala 1:1 di Vladimir Putin. Un’altra opera uscita dall’hangar della Metinvest.