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Sciopero a Hollywood, lo stallo delle trattative e la conferma di Drescher
Prosegue l’impasse a Hollywood. In un tira e molla continuo, i sindacati di attori e sceneggiatori continuano la loro battaglia contro i produttori, che non vogliono mollare la presa. Mentre migliaia di interpreti, autori e lavoratori dello spettacolo in sciopero rischiano di perdere la casa, le trattative restano in stallo, con scambi di accuse continui e reciproci. Venerdì 8 settembre, la Writer’s Guild of America (Wga) che difende gli showrunner aveva inviato una comunicazione ai suoi membri, sottolineando una profonda spaccatura fra gli streamer: «Alcune aziende hanno espresso, in privato, desiderio e volontà di trovare un accordo, altre ancora no», ha scritto il sindacato. «Questo è il simbolo della paralisi dell’Amptp (che rappresenta i produttori, ndr.), che non è capace di gestire la situazione». Immediata la replica degli studios: «Tutto falso, noi siamo un fronte coeso e allineato».
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Sciopero a Hollywood, i produttori: «Rifiutate tutte le proposte»
Secondo i rappresentanti della Wga, negli ormai oltre 130 giorni di sciopero l’Amptp ha proposto una sola offerta di accordo l’11 agosto, rimanendovi saldamente ancorata. Di contro, l’associazione dei produttori ha elencato una lunga serie di documenti e pacchetti presentati durante le trattative, costantemente rispediti al mittente. Secondo un report, pubblicato anche da Deadline, soltanto nel mese di agosto gli studios e gli streamer avrebbero stilato tre offerte differenti, senza trovare un punto di incontro con gli sceneggiatori. «Abbiamo chiesto di indicare eventuali lacune, ma non abbiamo avuto risposta», ha sottolineato l’Amptp. «Sull’intelligenza artificiale, per esempio, abbiamo spiegato che il suo utilizzo non lederà in alcun modo la loro retribuzione e i loro diritti».

Lo stallo delle trattative, secondo il sindacato degli sceneggiatori, sarebbe dovuto all’incapacità da parte dell’Amptp di gestire case di produzione con mercato e business differenti. «Ogni produttore ha una sua visione e un proprio interesse, nonché rapporti diversi con noi», ha spiegato Wga, puntando il dito contro l’associazione. «Pretende di rappresentarli tutti, ma in pratica favorisce l’inflessibilità e sacrifica anche gli interessi dei singoli». Parlando di alcune conversazioni private avute con le varie major di Hollywood, gli showrunner hanno spiegato come alcune abbiano «un disperato bisogno di un accordo che, stando alle nostre proposte, non avrebbe influenzato i profitti». Il sindacato ha infine invitato le produzioni a uscire dall’Amptp e cercare un punto di incontro personale, per porre fine allo sciopero e velocizzare la ripresa dei lavori.
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Sul fronte degli attori Fran Drescher si conferma presidente del Sag-Aftra
In attesa di trovare una soluzione allo sciopero, Fran Drescher è stata riconfermata alla presidenza del Sag-Aftra. L’ex protagonista della sitcom La Tata ha infatti stravinto le elezioni del sindacato con oltre 30 mila consensi pari al 22,84 per cento dei votanti. «Sono onorata di ricoprire l’incarico per un altro mandato», ha dichiarato l’attrice. «Come un corpo unico, supereremo la tempesta rimanendo fedeli ai nostri principi e assicurandoci che il nostro lavoro non venga mai più sminuito». Dicendosi fermamente impegnata nel proseguire la lotta contro i produttori, spesso accusati di «avidità e scorrettezze», si è detta ottimista per il prossimo futuro e la riuscita degli accordi. Soddisfatto della riconferma anche il direttore esecutivo del Sag-Aftra Duncan Crabtree-Ireland: «Sono ansioso di proseguire il lavoro con lei per raggiungere l’obiettivo».
