Formiche di fuoco avvistate in Sicilia: i pericoli per l’uomo e le coltivazioni

Dopo il granchio blu, anche le formiche di fuoco, fra le specie più invasive del pianeta, sono arrivate in Italia. Come ha confermato un nuovo studio internazionale pubblicato sulla rivista Current Biology, un team di ricerca ha individuato 88 nidi in cinque ettari non lontano dalla città di Siracusa. È la prima colonia confermata in Europa. «È stata una grande sorpresa», ha spiegato alla Cnn Mattia Menchetti dell’Istituto di biologia evoluzionistica in Spagna e principale autore del report. «Sapevamo però che questo giorno sarebbe arrivato». Originarie dell’America Latina, le formiche rosse si sono già diffuse negli Stati Uniti e in Messico, raggiungendo poi Cina e Australia. Presto conquisteranno anche l’Europa. «Il 7 per cento del continente ha un clima molto favorevole per loro», ha proseguito Menchetti. «Si diffonderanno rapidamente». Con il climate change, possono vivere in circa la metà delle nostre città.

Formiche di fuoco, le minacce per l’uomo e le coltivazioni

Note anche con il nome scientifico di Solenopsis invicta, non superano quasi mai i quattro millimetri di lunghezza. Caratterizzate da un colorito bruno rossastro, devono il loro nome al particolare pungiglione velenoso con cui, se minacciate, possono attaccare anche l’uomo. Le punture sono molto dolorose, simile a una scottatura, giustificando così il nome improprio di formiche di fuoco. «Sono predatori generalisti», ha spiegato il dottor Menchetti, che per la sua ricerca ha collaborato con le università di Pisa e Catania. «Nei luoghi in cui si insediano, causano la diminuzione di invertebrati e piccoli vertebrati. Grazie al veleno contenuto nell’aculeo, colpiscono anche cuccioli oppure animali malati». Notevole poi l’impatto sull’agricoltura, dato che danneggiano molto spesso i raccolti. Le formiche di fuoco possono anche infestare tutte le apparecchiature elettriche, masticando fili e collegamenti della rete informatica.

La data del loro arrivo in Italia non è nota. Parlando con gli abitanti di Siracusa, i ricercatori hanno scoperto un aumento delle punture dal 2019. In quattro anni di permanenza indisturbata nelle campagne sicule, la popolazione di formiche rosse potrebbe aver già raggiunto un numero enorme, superando anche le stime peggiori. Difficile anche stabilire con certezza come abbiano fatto a raggiungere l’Europa. La spiegazione più plausibile andrebbe ricercata nel commercio marittimo, che potrebbe aver trasportato alcuni esemplari nel nostro Paese fino a porto siracusano. Tramite le analisi del Dna, il dottor Menchetti ha teorizzato che quelle oggi presenti in Italia potrebbero giungere dagli Usa, dove hanno abbondantemente superato i 6 miliardi, o la Cina.

Il piano di monitoraggio per arginare l’invasione è già in atto

«I risultati di questo studio rappresentano un importante appello per un’azione immediata», ha spiegato alla rivista Science la dottoressa Cleo Bertelsmeier dell’Università di Losanna. «Altrimenti sarà troppo tardi, le formiche rosse potrebbero essere devastanti se raggiungeranno tutta Europa». Finora solo la Nuova Zelanda ha eradicato la specie dopo un’invasione, mentre l’Australia per sei volte ne ha intercettato l’arrivo dal 2001 al costo di milioni di dollari. «Sono in corso il monitoraggio e la pianificazione di un’eradicazione grazie all’impegno della Regione Sicilia», ha concluso Menchetti. «Il nostro team fornirà una consulenza scientifica costante». Ha poi richiamato all’attenzione anche tutti i cittadini, che nel loro piccolo potranno aiutare a coprire un’area sempre più vasta fornendo report tramite la piattaforma di Citizen Science.

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