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Europee, Tajani attacca Afd e Le Pen: «Hanno cultura nazista, nessun accordo con loro»
È ancora incandescente il clima all’interno della maggioranza di governo, e il Ferragosto appena passato non c’entra. Lo testimoniano i continui attacchi che da Forza Italia partono in direzione Lega e Fratelli d’Italia: ultimo capitolo è quanto detto da Antonio Tajani durante il festival de “la Versiliana” di mercoledì 16 agosto. Tra i fronti che possono creare fibrillazioni nel centrodestra è sempre aperto quello delle alleanze in Europa. L’unica combinazione per «sconfiggere i socialisti», secondo il vicepremier azzurro, è un accordo tra popolari, conservatori e liberali. Non è una questione di veti sugli alleati di Matteo Salvini, ma «nessuno in Europa farà mai un accordo con Le Pen e Alternative für Deutschland, perché dire che bisogna mettere un bambino disabile in una classe di bambini disabili per non danneggiare quelli normali è una vergogna e a me questa roba fa schifo. Hanno una cultura nazista». Poi Tajani ha rincarato l’affondo spiegando che «io grazie ai voti di popolari, conservatori e liberali ho già sconfitto i socialisti e Salvini non mi votò perché diceva che eravamo uguali».

Extraprofitti, Tajani: «Siamo liberali, diversi da Lega e Fratelli d’Italia»
La tassazione sugli extraprofitti delle banche ha irritato Forza Italia per il contenuto tenuto coperto da Giorgia Meloni fino all’ultimo, e indispettito i leghisti per il metodo. Tajani ha chiarito che la vicenda «non pone alcun problema alla solidità dei rapporti tra i partiti di maggioranza», notando però che Forza Italia è «un partito liberale, siamo diversi dalla Lega e da Fratelli d’Italia». Con la notizia della tassa sugli extraprofitti delle banche «abbiamo perso 10 miliardi di euro in Borsa», «forse se lo facevano a Borse chiuse il venerdì sera sarebbe stato meglio», è stata una delle osservazioni. «Non dobbiamo fare la guerra alle banche, ma fare in modo che sostengano le famiglie e le imprese in difficoltà», ha messo in chiaro il ministro degli Esteri. Poi Tajani ha concluso: «Si devono escludere dalla tassa sugli extraprofitti le banche di territorio, le banche più piccole, le banche di credito cooperativo, le banche popolari: gravare di altre tasse questi istituti rischierebbe di mettere in difficoltà anche i consumatori, i clienti e i soci delle banche del territorio».